La mail arrivata nelle caselle di deputati e senatori 5stelle a Montecitorio e Palazzo Madama parla chiaro: i vertici del Movimento battono cassa e la scadenza per saldare i debiti è assai ravvicinata: 18 novembre. Dieci giorni. Si tratta di almeno seimila euro. I conti sono presto fatti: l'importo minimo che i parlamentari cinquestelle devono restituire allo Stato è di duemila euro al mese, mancano all'appello i versamenti dei mesi di luglio, agosto e settembre. Duemila per tre fa seimila e forse anche qualche spicciolo in più, da tirare fuori in poco più di una settimana.
C'è da dire che in passato non pochi esponenti grillini hanno trovato modi molto astuti per aggirare la rendicontazione e evitare la restituzione. In pratica facevano il bonifico, in modo che il portale ufficiale tirendiconto.it lo caricasse e che il quadratino relativo al mese si illuminasse per la gioia dei sostenitori del Movimento. Poi, nel giro delle 24 ore concesse per cancellare i movimenti bancari, ritiravano il versamento. Puf, bonifico svanito. Scomparso dal fondo gestito dal ministero dell'Economia ma ancora in bella vista sul portale tirendiconto.it.
Lo scandalo è esploso come un botto e ha coinvolto non solo i parlamentari rei di finta restituzione ma anche il portale, che non si è dimostrato in grado di intercettare e fermare i furbetti. Così nuove regole, portale a prova di truffe (almeno così assicurano) e soprattutto richiesta di mettersi subito in pari con i soldi che mancano.
La mail inviata ai parlamentari dallo staff del M5S formalmente avvisa i grillini che è di nuovo possibile utilizzare il contestato tirendiconto.it. Nei fatti è un lungo elenco di documenti da produrre perché questa volta i versamenti non spariscano nel nulla. L'elenco delle prove richieste è impegnativo, certamente più di quanto accada per qualsiasi tv pagata a rate. Vengono richiesti dai vertici del M5S: quietanza definitiva della banca in formato file Pdf, jpeg o png (non va caricata la richiesta di bonifico); Iban di destinazione chiaramente visibile; numero operazione Cro/Trn/Tid visibile; importo bonifico chiaramente visibile; causale visibile e con chiara indicazione del mese/i di riferimento.
La causa umanitaria aiuterà a sedare i malumori di quei parlamentari (non pochi) che si sono lamentati di non riuscire a far quadrare i conti a causa dell'eccesso di decurtazioni.
Il bonifico bancario dovrà essere fatto a favore della presidenza del Consiglio dei ministri con la causale «donazione a favore popolazioni colpite da eventi alluvionali ottobre novembre 2018». Buone intenzioni da mettere in pratica.
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