I grillini imitano i vecchi partiti: cena chic da 300 euro con Casaleggio

Evento privato in un club milanese con il candidato premier

I grillini imitano i vecchi partiti: cena chic da 300 euro con Casaleggio

Milano - «Cena privata». Appuntamento esclusivo al «Memo Restaurant», un music club milanese in zona Calvairate. E quota non esattamente popolare: 300 euro a persona il costo che comprendeva - oltre alla cena - la quota associativa per aderire all'associazione Gianroberto Casaleggio, intitolata alla memoria del guru e fondatore (con Beppe Grillo) del Movimento 5 Stelle. Per la sola cena, garantivano i «grillini», solo 60 euro.

Nel «menù» della serata, assicuravano alla vigilia alcuni dei commensali più in vista, non c'era la politica, nonostante tra gli invitati figurassero decine di parlamentari del Movimento 5 Stelle, a partire dal leader e candidato premier, Luigi Di Maio e dal consigliere regionale Stefano Buffagni, che dopo essere stato a lungo papabile come candidato governatore, ha scelto Roma e dunque è candidato al proporzionale in Lombardia 1 e nel collegio uninominale di Sesto San Giovanni.

La cena milanese dell'Associazione Casaleggio è stata organizzata dal figlio Davide, per gettare le basi di #Sum02, evento che dovrebbe essere celebrato il 7 aprile - quindi un mese dopo le Politiche. Sarà la seconda edizione di quella kermesse di Ivrea che l'anno scorso riunì alla storica fabbrica della Olivetti alcune personalità del mondo dell'impresa, del giornalismo, della ricerca e delle nuove tecnologie, per commemorare Gianroberto Casaleggio, al motto di «Capire il futuro» (uno slogan registrato dall'Associazione presso l'Ufficio brevetti e marchi del Mise e che sarà utilizzato anche in occasione del nuovo appuntamento).

Fra gli invitati alla cena Arturo Artom, ingegnere e imprenditore, leader dell'associazione Confapri (network di imprenditori fondato insieme a Massimo Colomban, l'ex assessore alle Partecipate di Roma). E oltre agli esponenti politici del Movimento, al «Memo Restaurant» era previsto l'intervento di decine di imprenditori, per un appuntamento a metà strada fra le velleità visionarie tipiche di una parte del mondo grillino, e il più prosaico pragmatismo di un altro pezzo di Movimento, che con Di Maio si sforza sempre più spesso di parlare al mondo delle imprese. Il candidato premier d'altra parte, nella strategia un po' «alla Zelig» che ha messo in piedi, si sforza di parlare il linguaggio dei suoi momentanei interlocutori.

Così a Milano si è già fatto vedere alla partita di basket dell'Armani e ha cercato di mettere in piedi incontri con le categorie economiche e il terzo settore. E anche alla vigilia delle elezioni regionali siciliane aveva puntato su un'operazione analoga, con tutt'altri temi e idee.

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