I grillini stanno coi migranti pur di affondare Salvini

L'attacco: "Sulle Ong solo show, gli sbarchi continuano". Di Stefano: "Il ministro? È un Higuain fuori forma"

I grillini stanno coi migranti pur di affondare Salvini

Salvini si sente «politicamente solo» nella battaglia contro gli sbarchi. L'accusa, formulata dal leader leghista in una diretta social, è rivolta al Movimento Cinque Stelle e ai suoi ministri, in primis quella della Difesa Elisabetta Trenta responsabile della Marina militare, che secondo il ministro dell'Interno dovrebbe collaborare per bloccare le navi Ong («In riferimento alle fonti della Difesa che sostengono di aver offerto supporto al Viminale ottenendo risposta negativa, si segnala che il supporto è necessario per bloccare le navi che vogliono portare i clandestini in Italia e non per aiutarle nel trasporto» sottolineano in tono polemico fonti del Viminale). Uno scontro istituzionale dietro a cui si intravede chiaramente la guerriglia politica tra M5s e Salvini. I vertici pentastellati infatti si sono attestati tatticamente in una posizione cerchiobottista sul tema migranti, né con le Ong ma neppure con il ministro dell'Interno. Un post sul Blog delle stelle finge di accusare la capitana Carola ma in realtà punta a colpire il capitano Salvini. «Nell'ultimo mese sono arrivati in Italia più di 300 irregolari e nessuno ne parla, mentre tutti parlano delle Ong. Siamo in un grande Truman Show e gli italiani subiscono questa gigantesca presa in giro» si legge. E ancora: «I riflettori accesi sono quelli sbagliati. Invece di parlare delle centinaia di migranti che continuano ad arrivare sulle nostre coste con i barchini fantasma, giornali come Der Spiegel reggono il gioco delle Ong». E quindi, rivolti a Salvini: «Che senso ha rilasciare interviste o andare in tv se poi queste navi tornano in mare per provocare nuovamente il nostro Paese? Servono fatti, non parole. Ad esempio con il nostro emendamento sulla confisca immediata delle navi che non rispettano le nostre leggi». Insomma il messaggio è chiaro: Salvini usa mediaticamente le battaglie contro le navi Ong di turno, ma il problema sbarchi non lo sta risolvendo. Lo stesso argomento usato dal Pd contro il leader della Lega. Con la differenza che il M5s con Salvini governa.

Se non fosse ancora chiaro, a far capire quale sia il clima tra i due partiti della maggioranza ci pensa il sottosegretario grillino agli Esteri Manlio Di Stefano, fedelissimo di Di Maio: «Nel tentativo di nascondere l'evidenza, qualcuno (Salvini, ndr) è arrivato ad attaccare direttamente i propri colleghi di governo inciampando, nuovamente, in una gaffe dietro l'altra. Se vuoi fare tutto da solo e non passi mai la palla, in porta non ci arrivi mai. Se ti senti Maradona e poi giochi come un Higuain fuori forma è un serio problema, perché di mezzo c'è il Paese. Non si può dire che è sempre colpa degli altri. Abbiamo assistito alla fiera dell'ipocrisia. Quelle di Salvini «sono solo chiacchiere se non addirittura strumentalizzazioni a fini elettorali». La replica leghista raccolta dall'Agi: «Di Stefano è ignorante, si trasferisca in Venezuela e lasci perdere l'Italia, che è un Paese serio. P.S. Gli sbarchi sonno calati dell'85%, ignorante!».

Ma l'attacco frontale di Di Stefano non è che la riproposizione della linea ufficiale stabilita da Di Maio per smarcarsi da Salvini («Non bisogna cadere nel gioco delle Ong mentre gli scafisti continuano a fare traffico verso le nostre coste» ha detto l'altro giorno il leader politico M5s), ma pure quella di Di Battista, sempre in chiave di arginamento dell'alleato-avversario Salvini. Una tattica che però non sembra funzionare molto, visto che la Lega è data al 40% proprio sulla scia della questione Ong.

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