Ma i leghisti ora minacciano: c'è l'accordo con i 5 Stelle

Salvini tace, ma fa filtrare la tentazione: pronti a mollare Forza Italia. Rimane lo scoglio sul nome del premier

Ma i leghisti ora minacciano: c'è l'accordo con i 5 Stelle

Restare nel centrodestra, mantenendo fede alla parola data o tentare il salto nel buio tuffandosi nell'alleanza con i Cinquestelle? A tentare di più Matteo Salvini ora sarebbe proprio la seconda ipotesi anche se il dado non è ancora tratto.

Per Salvini ieri non era il momento di scoprire le carte ed ha quindi vestito i panni di Amleto, insoliti per un decisionista, preferendo parlare d'altro. Attivissimo sui social, senza alcuna allusione però alle trattative per formare un governo, ha colto l'occasione per attaccare la sinistra, criticando un editoriale di Michele Serra sul bullismo. «Per alcuni intellettuali di sinistra i ragazzi che vanno agli Istituti Tecnici o Professionali, i figli del popolo e non dei ricchi, sono più violenti e ignoranti, più spesso fanno i bulli a scuola. Questo è vero razzismo, questa è vera ignoranza», il commento postato da Salvini che comunque ieri è stato l'uomo politico più corteggiato sia dagli attuali sia dai potenziali futuri alleati, i Cinquestelle.

Ma oggi si vota in Molise e dunque meglio non lanciare messaggi che avrebbero potuto condizionare gli elettori. E certamente il leader del Carroccio non vuole passare per traditore, non intende assumersi la responsabilità di spezzare l'unità, vincente, del centrodestra. Ma se a rompere fossero gli altri? Il silenzio sul fronte delle scelte nasconde una frenetica attività. Le trattative con i grillini, in piedi da giorni, non si sono mai interrotte. Anche se nessuna decisione è ufficialmente stata presa, fonti leghiste fanno trapelare che sarebbe stato già raggiunto un accordo tra Salvini e Di Maio per governare insieme, facendo entrambi un passo indietro rispetto all'incarico. Incarico che potrebbe essere affidato ad un leghista, Giancarlo Giorgetti ad esempio. Ipotesi che ovviamente è gradita dal Carroccio ma indigesta per Luigi Di Maio. Dunque l'accordo in realtà sarebbe ancora in alto mare ma il Carroccio punterebbe a far credere invece che la partita stia per chiudersi.

Certo è che ieri Salvini è stato al centro dell'attenzione. Da un lato Silvio Berlusconi ha voluto rassicurare l'alleato ribadendo che il leader del centrodestra è lui e che all'orizzonte non si profilano patti tra Forza Italia e Pd. Ieri ci sono stati contatti tra i vertici dei due partiti e lo stesso Berlusconi ha avuto un colloquio telefonico di chiarimento con Giorgetti. Dall'altro la sirena di Luigi Di Maio ha continuato a cantare. Il leader grillino ha avuto parole di elogio per Salvini definendolo affidabile e assicurando che con lui «si possono fare grandi cose».

La situazione di stallo, dicono i sondaggi, al momento incrementa il consenso per Salvini che si presenta come l'uomo delle soluzioni bloccato dai veti altrui.

Una linea confermata dal governatore del Veneto Luca Zaia. «Salvini ha mostrato una condotta ineccepibile. Non ci siamo prestati a polemiche, a provocazioni. Se c'è stato un partito che ha saputo fare un passo indietro, questo è la Lega - afferma Zaia- La Lega ha rinunciato alla presidenza della Camera e del Senato, non ha posto condizioni. Veti e polemiche non servono a nessuno». Il governatore del Veneto assicura che la Lega non punta ad elezioni anticipate ma che «vuole dare risposte ai cittadini».

Anche il candidato alla guida del Friuli, Massimiliano Fedriga, assicura che al momento non c'è «soluzione se non termina la stagione dei veti e controveti da parte di tutti, di chi non è alleato ma anche dei nostri alleati».

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