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I parlamentari grillini sono stanchi di dare soldi all'associazione Rousseau

Deputati e senatori 5 Stelle non possono più accettare i toni violenti usati sui social e non accettano di essere esclusi dalle scelte politiche prese da Luigi Di Maio

I parlamentari grillini sono stanchi di dare soldi all'associazione Rousseau

Si respira scontento e malumore tra i parlamentari del Movimento 5 Stelle. Ha creato infatti scompiglio la notizia del trasferimento di circa 120 mila euro dal comitato organizzatore della festa Italia a 5 Stelle all’associazione Rousseau. L’evento in questione si è svolto a Rimini nel 2017. Deputati e senatori grillini sono stanchi di dare soldi a Davide Casaleggio senza che ci siano dei controlli e non accettano di essere esclusi dalle scelte politiche del loro leader, Luigi Di Maio.

Come riporta La Stampa, ieri i quattro soci dell’associazione Rousseau (Casaleggio, Massimo Bugani, Pietro Dettori e Enrica Sabatini) hanno respinto le accuse di aver convogliato verso le proprie casse la cifra rimanente dall’organizzazione dell’evento, senza che nessuno lo sapesse. I soci hanno evidenziato che il bilancio è stato reso pubblico e le attività di Rousseau sono state programmate in varie date, che sono state però disertate dai parlamentari pentastellati. Molti di loro sono insoddisfatti e non capiscono perché debbano versare ogni mese 300 euro del proprio stipendio per finanziare una piattaforma che considerano inefficace. A quanto pare, i più furiosi sembrano la deputata calabrese Federica Dieni e il siciliano Giorgio Trizzino, il quale ha già chiesto insieme ad altri di modificare il regolamento per svincolare l’associazione Rousseau dal Movimento 5 Stelle, da un punto di vista politico e finanziario.

I parlamentari dei 5 Stelle sono preoccupati per un’altra questione simile. Basti pensare che anche per gestire i contributi provenienti dal taglio dello stipendio dei grillini, è stato creato un comitato per i rimborsi formato da Di Maio, dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e dal deputato Francesco D’Uva. Il denaro viene destinato a dei fondi benefici, stabiliti volta per volta. Anche qui sembra che ci sia una clausola sugli eventuali avanzi, che andrebbero destinati a Rousseau. Deputati e senatori pentastellati si chiedono se questo valga anche in caso di crisi e nuove elezioni.

I malumori si registrano pure in ambito di comunicazione. Quello che non piace ai parlamentari grillini sono i toni violenti sui social, gli slogan contro i grandi evasori e il continuo ricorso a immagini di manette. Nel mirino sembra esserci Pietro Dettori, ex dipendente della Casaleggio e oggi consigliere di Luigi Di Maio.

A quanto pare Dettori è il creatore dei post del leader pentastellato, anche quando i toni si fanno più accesi.

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