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I "ritocchi" alla memoria? È meglio dimenticarseli

I neuroscienziati inseriscono ricordi falsi nelle cavie e inventano una pillola che cancella le brutte esperienze. Ma così si cancella vita

I "ritocchi" alla memoria? È meglio dimenticarseli

Non c'è come l'optogenetica per dormire tranquilli. In un prossimo futuro, che personalmente spero arrivi un po' in ritardo sulla mia partenza, c'è il massimo dei massimi, a quanto dicono: si potrà rimodellare la propria memoria, inserendo ogni genere di optional. Potremo fare cose che noi umani oggi nemmeno riusciamo a immaginare: cancellare ricordi brutti e angosciosi, addirittura inserirne di bellissimi, benchè falsi, cioè legati a fatti ed esperienze mai realmente accaduti, ma che ci importa, in un mondo sempre più finto avremo pure il diritto di fingere un meraviglioso passato alle spalle.

Ovviamente non è facile comprendere tutti gli affascinanti segreti dell'optogenetica. Ma può bastarci sapere che con questa tecnologia è possibile accendere e spegnere in maniera selettiva i neuroni, almeno di chi ne ha. Lavorando sul cervello dei topi, nella zona dell'ippocampo deputata a memorizzare le esperienze, gli scienziati del Massachusetts Institute of Tecnology sono riusciti a instillare nelle cavie ricordi fasulli. L'eccezionale risultato, pubblicato su Science (l'autorevole), fa il paio con la recente scoperta a Tolosa di una pillola, a base di propranololo, capace di cancellare dalla mente le esperienze più brutte.

A quanto pare, ci siamo. Domani o dopodomani, presto o tardi, l'uomo sarà in grado di entrare in laboratorio e riordinare la propria memoria, buttando a mare quello che disturba e che non serve, inserendo invece qualcosa di molto piacevole e carino, benchè non faccia parte del passato vero. Ci si capisce: potrebbe intrigare sul serio l'idea di cancellare dalla testa di tante vittime le brutali violenze subite, anche solo per aiutarle a superare certi traumi irreparabili. Al ribasso: qualche farfallone potrebbe persino lasciarsi tentare dall'idea di inserire nel proprio curriculum le suggestioni di un viaggio in Australia senza esserci mai stato, o di un premio Nobel per la letteratura senza aver mai scritto una riga. La tentazione di rendere l'esistenza qualcosa di completamente bello, lineare, controllabile, è probabilmente la prima delle nostre tentazioni inconsce, anche solo per esorcizzare questa maledetta fatica del vivere, piena zeppa di lutti, di fatiche, di tristezze. Di dolore.

Però dobbiamo riconoscerlo: non c'è solo questo. C'è dell'altro, prima o poi. Chi ne ha in dosi massicce, chi ne ha con il contagocce. Ma il dolce c'è sempre. Arriva inatteso, nei momenti più impensati, proprio nelle fasi e nelle situazioni che sfuggono alla nostra pretesa di rigido controllo.

E allora che vogliamo fare? Non potendo influire sul futuro - che le università rinuncino in partenza a modificare almeno quello, per favore -, potremmo avere presto l'opportunità di costruirci il passato preferito. Niente ricordi neri, aggiunta di ricordi magnifici. Un passato tutto rosa. Pagando qualcosa in più, metallizzato. L'alternativa è quella che conosciamo: tenerci tutto, il bello e il brutto, il leggero e il pesante, il bianco e il nero dei nostri anni vissuti. Si fa cambio? Buttiamo via la nostra vita reale e la ritocchiamo come le foto delle veline, per uscirne senza macchie e senza smagliature? Per aggiungere piacevolezze che non abbiamo mai toccato con mano, che non abbiamo mai davvero assaporato nel cuore?

Prendere o lasciare. O il vero o il finto. Nella scelta che eventualmente toccherà alle future generazioni, andrà però ponderato bene il significato di tanta sapienza antica. Anche queste pagine fanno parte dei ricordi. Veri. I pensatori di tutte le epoche ci hanno spiegato che il piacere stesso non ci sarebbe senza il dolore. Diceva Tolstoj che la sofferenza genera arte. Dicevano gli stoici che imparando a soffrire diventiamo migliori. Non è l'apologia del masochismo: è una fondamentale regola che tutti abbiamo verificato, sbattendo musate nelle situazioni più nere. Perchè allora cambiare le regole, regalandoci soltanto ricordi piacevoli, così da non essere poi più pronti a evitare gli stessi errori e le stesse pene? E' davvero così eccitante, questa memoria Ogm?

Chi ama il genere può comunque avviarsi. L'aspettano i ricordi artificiali. Artefatti. Rifatti. Abbiamo siringato silicone ovunque, incapaci di accettarci come siamo.

Siringheremo anche vita che non abbiamo vissuto, per evitarci cattivi pensieri, per piacerci di più. Sarà vita?

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