I sogni, i ricordi e le sfide: ecco il Monza di Berlusconi

Fininvest torna nel calcio per rilanciare l'antico amore. Galliani: "Tra due anni derby con il Milan"

I sogni, i ricordi e le sfide: ecco il Monza di Berlusconi

Ventidue fotografi, altrettanti cine-operatori, plotoni di giornalisti, ospiti, amici, parenti dei protagonisti, semplici tifosi con le sciarpe al collo e politici guidati dal sindaco Dario Allevi: per qualche ora Monza e la sede elegante di asso-lombarda scelta come location, a due passi dalla Villa Reale, è tornata l'ombelico del mondo. «Più che la conferenza-stampa per il Monza sembra la presentazione del Real Madrid» è stata la battuta compiaciuta di Adriano Galliani, sorridente ed elettrico come nei giorni migliori vissuti nel Milan collezionista ineguagliabile di coppe e trofei. Da ieri Fininvest ha acquistato il Monza calcio ed eletto il nuovo cda nel quale è rimasto Nicola Colombo (presidente) al fianco di Adriano Galliani (ad), Paolo Berlusconi, Danilo Pellegrino e Roberto Mazzo. Il paragone, confezionato dal presidente Nicola Colombo è una spiegazione didascalica della sua soddisfazione: «Nel luglio del 2015, quando evitai il fallimento del club, in tribunale c'eravamo io e 8 tifosi». Adesso invece c'è tutto il calcio italiano a sorvegliare con curiosità questo ritorno della rinomata coppia Silvio Berlusconi e Adriano Galliani che ha il sapore inconfondibile di una scelta romantica per sedare l'astinenza da calcio e alimentare la passione antica. «Il legame col mondo dello sport e i suoi valori è da sempre nel dna del fondatore del nostro gruppo Silvio Berlusconi» l'annuncio soddisfatto di Danilo Pellegrino, ad di Fininvest, presente in prima fila con Franco Currò, capo della comunicazione della holding della famiglia.

Che sia già scattata la scintilla, è documentato da un prezioso dettaglio fornito sempre da Galliani. «Mercoledì sera un minuto dopo la fine del derby Monza-Renate ho ricevuto la sua telefonata per commentare la prestazione della squadra» il dettaglio testimonianza dell'entusiasmo ritrovato. E della decisione di fissare per la prossima settimana un'altra conferenza nella quale saranno dettate le linee guida del Monza. Un po' come avvenne nel '79 al castello di Pomerio per il Milan. «Allora radunò dal magazziniere all'ultimo calciatore per spiegarci come saremmo diventati la squadra più forte al mondo. Molti risero: due anni dopo tornammo da Tokio con la coppa Intercontinentale tra le mani» il ricordo stregato di Galliani. «La decisione di acquistare il Monza è stata sua, dei suoi figli e di Fininvest: io non l'ho stressato, appena ho sentito partorire l'idea, il 31 agosto, ho chiamato Nicola Colombo e al volo ho trovato l'accordo, senza una sola riga scritta» l'altro dettaglio reso pubblico.

Anche per questo motivo, ieri, a Monza più che parlare di progetti ambiziosi, c'è stato il trionfo della nostalgia. Un po' perché Galliani si è presentato scortato da Daniele Massaro, gioiellino del Monza degli anni '70 arrivato alla finale mondiale di Pasadena e alla Champions di Atene, un po' perché ha riannodato i fili della memoria raccontando l'inizio del suo sodalizio con l'ex premier datato novembre del '79. «Allora gli dissi che avrei dedicato giorno e notte al lavoro tranne la domenica santificata al Monza» l'album dei ricordi sfogliato. E il Milan? «Resterò tifoso» la promessa. «Per 31 anni mi sono sentito in prestito» l'altra frase-simbolo. «Ho respinto proposte di club importanti perché solo al vecchio amore potevo fare ritorno» la chiusura del cerchio sorridendo di gusto per un paio di lapsus freudiani (pronuncia Milan invece che Monza) ma senza nascondersi dinanzi al quesito dei quesiti.

Gli chiedono: «Sogna il derby col Milan?». Risposta secca: «I sogni non si possono bloccare». Fissando già l'appuntamento che lui e Berlusconi hanno in testa da qualche settimana: «Fra due anni, nel luglio del 2020 il sogno potrebbe già avverarsi».

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