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I veleni dell'elezione intossicano le alleanze. Letta nei guai su Belloni

Pd nel mirino per la gaffe sul capo degli 007. Fdi accusa il centrodestra sulla terza chiama

I veleni dell'elezione intossicano le alleanze. Letta nei guai su Belloni

Se il centrodestra esce a pezzi dal Quirinal Game, il cosiddetto «fronte progressista» (che poi sarebbe la sinistra più gli ex populisti anti-sistema del M5s) non se la passa certo meglio. Entrambi gli schieramenti sono attraversati da veleni e reciproche accuse tra partiti (e al loro stesso interno) per gli sgambetti fatti vicendevolmente la settimana scorsa. Nel centrosinistra il caso più grave è quello che riguarda Elisabetta Belloni. Verso le ore 20 di venerdì sera, dopo un vertice tra Letta, Conte e Salvini, la diplomatica a capo dei servizi segreti era di fatto il nuovo presidente della Repubblica in pectore, tanto che Beppe Grillo pochi minuti dopo l'ha salutata con un tweet («Benvenuta Signora Italia, ti aspettavamo da tempo. #ElisabettaBelloni»). Ma subito si è alzato il fuoco di sbarramento contro la Belloni, dallo stesso Pd (Guerini in primis), e poi da Iv e Leu. Ma è stato Salvini a rivelare che in realtà il nome gli fosse arrivato proprio da Letta insieme a Conte (su suggerimento di Bettini, il grande tessitore dell'alleanza Pd-M5s). Perchè allora il Pd ha sponsorizzato un nome di peso come la Belloni, per poi affossarla pochi minuti dopo? La responsabilità è da attribuire a Letta, che in un primo momento ha appoggiato la candidatura di una donna al Quirinale, preferendola a quella di Casini, ma non si è reso conto delle conseguenze e ha fatto marcia indietro quando ha capito che a sinistra non volevano la Belloni. Ora Letta minimizza il caso definendolo un «cortocircuito mediatico», mentre i Dem accusano l'«alleato» Conte e il M5s di aver inquinato i pozzi (insieme alla Lega) strombazzando il nome della Belloni prima che fosse discusso. Si racconta anche di una riunione, nella notte di venerdì, tra Pd e Conte in cui il leader M5s è stato investito dalle ire del Pd e dalle urla della Serracchiani. Ma i renziani non credono alla versione del Pd vittima di un equivoco: «Certo Enrico Letta, tutta colpa dei giornalisti, era solo una discussione teorica...» twitta ironicamente il coordinatore di Iv Ettore Rosato ripostando l'endorsement di Beppe Grillo sulla Belloni. Come dire: avevi fatto un accordo con Conte e ora fai finta di niente. Bel clima nel centrosinistra, non c'è che dire.

Per non parlare del clima dentro il M5s, dove si scannano Conte e Di Maio. E dell'aria da resa dei conti dentro il centrodestra. Riepilogando: Salvini accusa Forza Italia di aver sabotato la Casellati, e poi di averlo pubblicamente delegittimato quando Fi ha annunciato che avrebbe trattato da sola. I berlusconiani accusano invece Salvini di aver sbagliato strategia e di non aver chiuso su Casini, su cui c'era un accordo con Iv e Pd. La Meloni poi accusa Salvini di non aver presentato un candidato di centrodestra alla terza chiama, mentre Fdi ha portato Nordio, cosa che però ha disturbato molto Salvini. La Meloni («il centrodestra non c'è più, va rifondato») dice che Mattarella non era una ipotesi per il centrodestra e Tajani la smentisce («Non è vero, mai escluso a priori»). Anche qui clima molto sereno.

Presidente riconfermato, coalizioni distrutte.

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