I veri leader dei falsi follower da Saviano a Renzi e Boldrini

La sinistra vuol fare la guerra ai fake ma ha il record di profili fasulli tra i seguaci sui social network

I veri leader dei falsi follower da Saviano a Renzi e Boldrini

La sinistra si batte il petto e dichiara guerra ai fake sui social, proponendo di associare una carta d'identità a ogni profilo, ma poi si scopre che proprio da quell'area politica provengono la maggior parte di coloro che pagano per avere follower e che, quindi, si avvalgono di account fasulli per accrescere la loro notorietà. Su Twitter il re del bluff è Roberto Saviano. Grazie all'applicazione Twitteraudit è semplice rilevare come lo scrittore abbia 1.164.372 seguaci fake contro 581.313 utenti reali. Ovvero, due terzi di chi lo segue non esiste. Secondo in classifica, neanche a dirlo, è l'ex premier Matteo Renzi, che conta 591.008 follower fake contro i 2.786.182 reali. Proprio dal suo partito, Italia viva, proviene la proposta di schedare gli italiani sui social. Laura Boldrini si attesta al terzo posto, con 513.915 seguaci fake e 403.789 reali, nella classifica dei più seguiti da profili di gente non reale. Al quarto posto Beppe Grillo, con 477.308 follower fake contro i 1.995.793 reali. Maria Elena Boschi ha più seguaci fake (341.351), che reali (271.488), così come la senatrice Roberta Pinotti, il cui profilo Twitter è praticamente quasi del tutto seguito da falsi (85.895 fasulli contro i 41.735 reali).

Come è possibile? Chi arriva a tali cifre è scontato che si affidi ad applicazioni o sistemi che, a pagamento, fanno aumentare i like, anche in modo esponenziale. I vantaggi? Quello di apparire più «importanti» agli occhi dell'opinione pubblica e, quindi, invogliare gli utenti a mettere il «mi piace». Ma nel caso in cui si decida di evidenziare un post, si rischia che lo stesso non diventi virale, visto che la condivisione si fermerà al profilo fake. La trasmissione Report ha dedicato un'intera puntata alle interazioni social tra la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni e la giornalista Francesca Totolo, ipotizzando una rete «di troll e account fasulli per rendere virali i post». Ora si scopre che proprio su Twitter la pagina di Report ha 772.291 follower fake contro i 512.719 reali, mentre la Totolo solo 604 su oltre 22mila e la Meloni 133.232 contro i 694.295 veri.

Per il Centrodestra si hanno anche i dati del segretario della Lega Matteo Salvini, seguito da 83.356 fake contro i 958.593 reali e di Silvio Berlusconi, con solo 2.419 fake contro i 35.979 utenti reali.

Chi prende più in giro i seguaci social, visto che è seguito da più profili falsi che reali? Al primo posto c'è Roberto Saviano, al secondo Laura Boldrini, quindi Gad Lerner (206.017 fake contro i 198.731 reali), Nicola Zingaretti (286.002 fake contro i 182.087 reali) e Maria Elena Boschi.

Anche il Partito democratico ha acquistato like, visto che è seguito su Twitter da 96.841 fake contro i 220.669 reali. Il Movimento 5 stelle ha, invece, 159.444 seguaci fasulli e 491.349 reali, mentre la Lega 5.207 fake contro i 21.204 realmente esistenti.

Pochissimi i falsi che seguono Giuseppe Conte (1.384), a fronte di 51.841 reali, mentre Luigi Di Maio ha 70.405 fake contro i 501.991 reali. Uno sguardo anche a Instagram, dove l'acquisto di follower falsi è sicuramente meno consono. In questo caso Laura Boldrini ha il 77 per cento di utenti reali, Matteo Renzi il 67 per cento, Matteo Salvini il 73, Silvio Berlusconi il 75 per cento, Giorgia Meloni il 67 per cento, così come Roberto Saviano, mentre Nicola Zingaretti ha il 66 per cento di veri follower.

Nell'arena dei leoni da tastiera che sono i social, insomma, si salvano davvero in pochi e la maggior parte preferisce essere adulata da fake. Altro che carte d'identità, a qualcuno servirebbe il certificato di buona fede.

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