Hanno cancellato il sit in davanti a Palazzo Chigi, ma una cosa è certa: le mamme e i papà dei bimbi malati di tumore a Taranto sono ancora furenti verso Renzi. E fanno piovere contro il suo governo un'accusa durissima: aver censurato gli ultimi dati sui malati di tumore nell'area interessata dall'inquinamento dell'Ilva.
La vicenda procede parallela a uno scontro politico ormai conclamato tra il premier e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, reo di sostenere il No al referendum. Per «punire» il compagno di partito ribelle, Renzi avrebbe ordinato lo stralcio del finanziamento da 50 milioni di euro destinati alla cura e prevenzione dei malati di Taranto dalla legge di Bilancio, tentando poi di scaricare la colpa su Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio in ottimi rapporti con Emiliano.
La notizia a Taranto è stata vissuta come l'ultimo sgarbo di un premier che, dopo aver promesso di non dimenticare i bambini di Taranto, è scomparso, dicono i genitori infuriati. Che ora si sentono anche strumentalizzati in chiave referendaria. Perché quando hanno chiesto un incontro per il 3 dicembre, Renzi ha replicato così: «Trovo la polemica stravagante e strumentale e il sit-in organizzato nel giorno di silenzio elettorale mi sembra lo confermi». «Noi avevamo chiesto un incontro - protesta Massimo Castellana, esponente dell'associazione - e il premier ci accusa di strumentalizzare. Ma è lui a farlo basta vedere le date in cui verrà affrontata la nostra vicenda: tutto dopo il 4 dicembre, come se i tumori di Taranto fossero una questione elettorale». Il riferimento è a due annunci del governo: sui 50 milioni saltati dalla legge di Bilancio è stato convocato un vertice ma il 12 dicembre. E anche il ministero della Salute è intervenuto il 25 novembre, dopo lo scoppio della grana fondi saltati, per annunciare «un Tavolo di confronto tra Regione Puglia, le altre istituzioni locali interessate, i tecnici della Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della salute e dell'Iss, al fine di approfondire le esigenze correlate alla situazione ambientale-sanitaria dell'area di Taranto». Il ministero ha fatto sapere inoltre che verranno diffusi i risultati di uno studio epidemiologico sull'area. Ma non subito: il dossier sarà presentato «il prossimo 7 dicembre presso l'Istituto superiore di sanità». Dunque, solo dopo il referendum. E secondo i genitori tarantini, che la data della pubblicazione sia stata scelta apposta per non rinfocolare la polemica prima del voto decisivo per Renzi, è più di un semplice sospetto. «Abbiamo organizzato un convegno durante il quale avevamo invitato anche alcuni medici che erano a conoscenza dei risultati di quello studio - racconta Castellana - abbiamo chiesto di divulgarli e ci hanno risposto che il ministero della Salute aveva secretato lo studio fino a dopo il referendum».
Di sicuro la polemica preoccupa Renzi, che si sta dando un gran da fare con nuove promesse ai tarantini e accuse ai rivali politici. «Non crediamo più alle sue favole - dice Castellana - i soldi del risarcimento annunciati da Renzi finiranno tutti all'Ilva.
E intanto noi viviamo in un territorio che ha meno posti letto oncologici della media regionale». A fronte di precedenti studi epidemiologici che confermano l'allarme: a Taranto il numero dei malati è nettamente sopra la media.
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