Imprenditore vince la causa dopo 20 anni Ma è morto

Imprenditore vince la causa dopo 20 anni Ma è morto

Vince la causa contro il Comune dopo vent'anni dall'avvio del contenzioso. Ma l'uomo è ormai morto. La vicenda paradossale viene dalla Sicilia. Protagonista è l'imprenditore menfitano Giovanni D'Anna, che aveva intentato causa contro il Comune di Menfi (Agrigento) nel lontano 1997.

L'uomo aveva ritenuto illegittimo il comportamento dell'amministrazione che, dopo avere affidato alla sua azienda nel 1990 la realizzazione della piscina comunale, appalto per un importo totale di 1,5 miliardi di lire, aveva sospeso i lavori per due anni, dal 1991 al 1993, per potere approvare le perizie di variante necessarie.

L'imprenditore, che aveva già avviato il cantiere per la realizzazione dell'opera, si rivolse al tribunale, denunciando un danno economico non indifferente subito dalla sua ditta, dal momento che il Comune non intendeva riconoscere all'azienda il pagamento di alcune somme relative allo stato di avanzamento delle opere. In prima battuta il tribunale di Sciacca non gli ha dato ragione, ma a ribaltare la decisione del giudice, dichiarando illegittima l'interruzione dei lavori decisa dal Comune per un biennio ci hanno pensato i giudici della Corte d'Appello di Palermo.

Il contenzioso giudiziario è proseguito, perché il Comune ha presentato ricorso. Adesso però il processo è giunto al termine con la conferma della sentenza della Corte d'Appello di Palermo da parte della Cassazione, che ha dato ragione all'imprenditore siciliano.

I giudici hanno sottolineato che l'ente pubblico «agì in maniera superficiale», in quanto l'interruzione sarebbe stata giustificabile solo per fatti non prevedibili, tra cui non rientrano le approvazioni delle perizie di variante. I giudici, quindi, hanno condannato il Comune al risarcimento delle somme dovute alla ditta, che col passar del tempo, visti gli interessi maturati in un ventennio, ammontano a circa 250mila euro.

L'imprenditore D'Anna, assistito dagli avvocati Ignazio e Vincenzo Cucchiara di Sciacca, dopo tutto questo tempo in cui ha continuato a battersi per fare valere le sue ragioni, dunque, ha avuto finalmente giustizia, vedendo accolta da parte della suprema Corte la tesi sostenuta dai suoi legali e in attesa del risarcimento del danno economico subito.

Ma non potrà gioire di questo. Lo scorso luglio è deceduto.

Intanto la piscina, che fu realizzata dall'impresa D'Anna dopo l'autorizzazione a riprendere i lavori da parte dell'amministrazione comunale menfitana, continua a essere fruita dal pubblico.

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