Politica

Impronta digitale per chi interviene su Internet. Ecco la proposta di legge anti troll di Forza Italia

Ogni profilo dev'essere abbinato a un codice fiscale: così si combattono gli hacker

Impronta digitale per chi interviene su Internet. Ecco la proposta di legge anti troll di Forza Italia

Guerra agli hacker e ai profili falsi. Basta messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o senza senso, con il solo obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi. Soprattutto in politica. Forza Italia scende in campo contro i profili social tarocchi, ovvero l'ormai diffuso fenomeno dei troll.

Sia ben chiaro, chiunque è libero di pubblicare quel che vuole su Twitter, Facebook e Instagram, purché si sappia a chi appartenga l'account. In modo da individuarlo ed eventualmente sanzionarlo. Con una proposta di legge specifica presentata alla Camera, dal titolo «Nuove disposizioni in materia di tracciabilità degli account social», Forza Italia chiede maggiore trasparenza e più chiarezza sulle piattaforme. Il deputato azzurro Andrea Ruggieri (nipote di Bruno Vespa e fidanzato di Anna Falchi) primo firmatario del testo di 4 articoli, punta così a tutelare la sicurezza dei cittadini, garantendo trasparenza e tracciabilità dei dati. «Massima libertà di pubblicare ciò che si vuole sui social, ma altrettanta massima identificabilità di chi pubblica, abbinando i profili a un codice fiscale», insiste l'esponente azzurro. La proposta di legge obbligherebbe coloro che creano un proprio account di indicare, al momento della registrazione, oltre ai dati anagrafici, anche il codice fiscale e copia fotostatica in digitale dello stesso.

Due i casi: «Innanzitutto, quello del filmato in cui un finto funzionario Bce dice dobbiamo prendere alla gola gli italiani e strozzare l'Italia, che fa 4 milioni di visualizzazioni. Un chiaro esempio di contenuto chiaramente falso, con una sua forte influenza ed effetto fuorviante. Poi c'è il video con ben 5 milioni di visualizzazioni di un ragazzo che si finge un ladro sul letto di un ospedale ferito dalla reazione di uno che ha sparato per legittima difesa: lui cattura l'attenzione con la frase: che ho fatto di male, volevo solo rubare qualcosa per mangiare, merito di morire? Allora la prossima volta vuol dire che mi porterò anch'io una pistola».

«La mia proposta - precisa Ruggieri - non impedisce a una persona di avere anche 5mila profili, ma devono essere tutti chiaramente riconducibili a qualcuno che risponde di quello che pubblica e che rimane libero di pubblicare ciò che vuole». Ruggieri ricorda un altro caso: «Sono circolate immagini di due persone che avevano ottenuto il reddito di cittadinanza e sbeffeggiavano i lavoratori che ancora si alzano la mattina per lavorare. Poi si è scoperto che quel video era falso, ma nessuno è riuscito a sapere chi lo aveva messo in giro: sarebbe giusto capire chi fa questo tipo di scherzi».

La proposta di legge vuole contrastare ogni forma di violazione della dignità della persona, in particolare dei minori in quanto soggetti più deboli ed esposti sul web.

Secondo Ruggieri «rendere trasparente il sistema delle piattaforme social può avere effetti positivi sia in termini di sicurezza e tutela per i cittadini che in termini di qualità delle informazioni».

Commenti