Il giornalista dissidente saudita, Jamal Khashoggi, è stato brutalmente ucciso nel consolato del regno ad Istanbul. Gli investigatori turchi hanno trovato «prove certe» all'interno della rappresentanza diplomatica saudita. E la monarchia sarebbe pronta ad ammetterlo spiegando che si è trattato di «un interrogatorio finito male». In pratica scaricando le colpe sulla squadra speciale giunta da Riad con il via libera dell'erede al trono, Mohammed bin Salman. Però Mbs, come viene chiamato, avrebbe ordinato solo di interrogarlo ed eventualmente portare il dissidente in Arabia Saudita. L'eliminazione di Khashoggi potrebbe non essere un'operazione finita male di servizi deviati, ma un piano per screditare l'erede al trono.
Per trovare una veloce via d'uscita il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ex direttore della Cia ha incontrato ieri a Riad re Salman ed il suo esuberante figlio. La visita al monarca ottantenne è durata solo una ventina di minuti, ma quella ad Mbs è stata ben più lunga e probabilmente travagliata. Lo stesso principe ha lanciato un chiaro messaggio: Washington e Riad sono «forti e vecchi alleati», che possono sopravvivere a qualsiasi tempesta. Non a caso oggi Pompeo sarà in Turchia per mediare un accordo con i turchi, che salvi in qualche maniera la faccia all'erede al trono. I sauditi, in cambio, potrebbero elargire prestiti a tassi ridicoli per risollevare l'annaspante economia di Ankara.
Nel frattempo procedono le indagini congiunte sul destino di Khashoggi che era entrato nel consolato saudita ad Istanbul il 2 ottobre per poi sparire. Gli investigatori turchi sono rimasti 9 ore dentro il consolato passando al setaccio ogni metro quadrato. Secondo il giornale filo governativo Sabah sono state trovate «prove certe» dell'assassinio. Lo stesso presidente, Recep Tayyip Erdogan, ha fornito dettagli come «le pareti del consolato dipinte da poco» e la ricerca «di sostanze tossiche». Il tragico sospetto è che il giornalista sia stata fatto a pezzi o addirittura sciolto nell'acido.
Il 2 ottobre Khashoggi non è più uscito dal consolato. Due ore dopo il suo ingresso un van scuro utilizzato dagli agenti arrivati da Riad è uscito dalla sede diplomatica dirigendosi alla residenza del console. Ieri sera i turchi hanno ispezionato la residenza dove si sospetta che i resti del corpo possano essere stati sepolti. Guarda caso il console, Musad bin Abdulmuhsin Al-Ganawi, si era imbarcato poche ore prima su un volo diretto a Riad.
Fonti della procura turca confermano: «Sono state trovate prove che Jamal Khashoggi sia stato ucciso all'interno del consolato saudita».
Il New York Times ha rivelato che l'erede al trono saudita Mohammed bin Salman «avrebbe approvato» l'interrogatorio del giornalista poi finito male. Il responsabile sul terreno dell'operazione sarebbe stato un «amico del principe», che ha calcato troppo la mano uccidendo Khashoggi. E poi per coprire il disastro ha fatto sparire il corpo. Adesso sarà lui a pagare, assieme ai suoi uomini, in un paese dove la pena di morte eliminerebbe facilmente testimoni scomodi. L'obiettivo è «salvare» Mbs, ma l'intera vicenda potrebbe essere ben più intricata.
Debka file, un sito israeliano sull'intelligence, avanza il sospetto che Mbs «potrebbe essere stato vittima di una cospirazione dei rivali dell'erede al trono all'interno della casa reale per metterlo in cattiva luce e silurare le sue politiche». A farne le spese un giornalista dissidente ammazzato apposta nel consolato saudita e non per sbaglio.
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