Ius soli, favorevoli otto su 10 Gli sbarchi fanno calare i "sì"

L'ondata migratoria spinge gli italiani su posizioni più severe: lo scorso anno l'ok alla cittadinanza era vicino al 90%

Ius soli, favorevoli otto su 10 Gli sbarchi fanno calare i "sì"

L a Camera ha nei giorni scorsi approvato la legge che attribuisce, a certe condizioni, lo «ius soli» per la cittadinanza. Concede cioè immediatamente la nazionalità italiana ai figli degli immigrati che posseggono un permesso di soggiorno di lungo periodo. La richiesta può essere fatta dai genitori o dallo stesso interessato al compimento del diciottesimo anno di età. Inoltre la cittadinanza viene concessa a chi risiede in Italia da prima dell'età di dodici anni e abbia frequentato con successo un corso di istruzione scolastica per almeno cinque anni entro il sedicesimo anno di età. La norma passerà ora all'esame del Senato che potrà approvarla nella sua versione attuale o modificarla.

Già ora, tuttavia, questo provvedimento ha suscitato numerose polemiche, vivaci prese di posizione pro e contro. Si sono schierati contro la Lega Nord, Fratelli d'Italia e parte di Forza Italia, i cui parlamentari sono quindi divisi sull'argomento. Altre forze hanno votato a favore, pur con un dibattito interno. Il Movimento 5 Stelle si è astenuto, definendo il provvedimento una «legge vuota».

Si tratta di una vera e propria rivoluzione per il nostro Paese, che verrebbe così ad acquisire tra i propri cittadini molti figli di immigrati di lungo periodo. Comprensibilmente, sono stati espresse, non solo in Parlamento, opinioni favorevoli e contrarie.

Ma cosa ne pensano veramente gli italiani?

La maggioranza relativa dei cittadini sembra approvare l'orientamento espresso dalla Camera. Il 40% è infatti d'accordo a concedere la cittadinanza per «ius soli» ai figli di immigrati, vincolando però questo beneficio alla presenza nel nostro Paese per un periodo considerevole di tempo dei genitori. Era il 46% qualche anno fa, ciò che mostra come l'adesione a questa soluzione sia comunque lievemente diminuita. Appaiono ovviamente più favorevoli alla soluzione individuata dalla Camera gli elettori del Pd (il 50% di costoro approva il contenuto della legge), ma risulta della stessa opinione anche la maggioranza relativa dei votanti per M5S.

Il 40% è, come si è detto, la maggioranza relativa, ma non quella assoluta. C'è infatti anche una quota di chi concederebbe la cittadinanza ai figli degli immigrati per «ius soli» in modo automatico, senza vincoli particolari. Si tratta di una minoranza consistente, pari al 23%. Solo un paio di anni fa era il 32%. Anche da questo punto di vista, dunque, l'opinione degli italiani si è fatta in qualche modo più restrittiva. Col tempo siamo divenuti meno disponibili ad allargare le maglie del nostro ordinamento. Appaiono più propensi a concedere da subito e senza condizioni la cittadinanza a chi nasce qui i giovani e gli elettori dei partiti di sinistra: nell'elettorato di Sel, addirittura il 72% si schiera in questo senso.

Ma, d'altra parte, vi è chi vorrebbe chiudere del tutto la possibilità ai figli degli immigrati di diventare italiani, nemmeno se la famiglia risiede qui o se essi stessi si trovano nel nostro territorio da più di diciotto anni. La pensa così il 16% degli italiani. Con una maggiore accentuazione tra gli anziani e nel Nord Est e, com'è ovvio, tra gli elettori della Lega Nord.

Nell'insieme, è l'81% ad approvare in qualche modo la concessione della cittadinanza ai figli degli immigrati. Nel gennaio dell'anno scorso era l'88%. Da allora ad oggi i flussi degli immigrati si sono fatti più consistenti e, specialmente, più visibili sui media.

È questo che ci ha resi, in qualche misura, relativamente più severi nel pensare ai criteri di accoglienza e di inserimento. Anche se occorre tenere presente che gli immigrati rappresentano comunque una risorsa per il nostro Paese, sia dal punto di vista economico, che da quello sociale e, non ultimo, da quello demografico.

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