Kherson, il colpo degli ucraini. Giù il ponte con i razzi Himars. E ai russi: "Lasciate la città"

Kherson è caduta in mano russa il 3 marzo. Per i soldati del generale Gerasimov fu un gioco da ragazzi conquistarla

Kherson, il colpo degli ucraini. Giù il ponte con i razzi Himars. E ai russi: "Lasciate la città"

Kherson è caduta in mano russa il 3 marzo. Per i soldati del generale Gerasimov fu un gioco da ragazzi conquistarla: gli agenti dell'intelligence non fecero saltare in tempo il ponte Antonovskiy che attraversa il fiume Dnipro, permettendo alle truppe di entrare in città. Una leggerezza che Zelensky punì licenziando il capo degli 007 Bakanov. Ieri gli ucraini il viadotto l'hanno fatto saltare davvero, dando forse la prima vera spallata all'orso di Mosca dopo 154 giorni di combattimenti. L'infrastruttura, lunga circa 1,4 km, che attraversa il fiume e permette di collegare Kherson alle retrovie russe, si è sbriciolata come un biscotto sotto i colpi dei lanciarazzi multipli Himars, forniti dagli Stati Uniti, privando gli invasori della principale linea di rifornimento nel Sud dell'Ucraina e lasciando un migliaio di soldati russi nelle mani della controffensiva di Kiev. Mykhailo Podoliak, consigliere di Zelensky, ha persino ironizzato sull'operazione avvenuta nella notte: «Invitiamo i russi a lasciare Kherson il prima possibile, a meno che non vogliano imparare a nuotare attraverso il fiume Dnipro». Per tutta risposta il vice-capo dell'amministrazione nominata dai russi nella regione, Kirill Stremousov, ha confermato il raid, precisando che «la maggior parte dei 36 razzi utilizzati è stata abbattuta, ma alcuni hanno raggiunto i loro obiettivi. Il traffico è completamente bloccato, ma non avrà alcun effetto sulla situazione militare. Semmai causerà problemi ai civili».

Se Putin vuole «russificare» la regione deve sfruttare Kherson come testa di ponte, per consentire al suo esercito di utilizzare la flotta del Mar Nero, attaccare le città, stabilire linee logistiche, e dividere l'Ucraina in due. Senza il viadotto è quasi impossibile attraversa il Dnipro. L'unica altra opzione è la diga della centrale idroelettrica di Nova Kachovka, rimasta aperta al traffico nonostante alcuni attacchi sferrati nei giorni scorsi dagli ucraini, ma si trova a 90 km a nord e non è particolarmente idonea per trasporti di una certa dimensione. «La Russia poteva rifornire o addirittura ritirare le sue truppe dal territorio che è stata in grado di catturare a ovest del fiume, solo grazie al ponte Antonovskiy - spiega l'analista militare Oleg Zhdanov a Channel 24 - adesso i soldati di Mosca sono bloccati. Per loro è scattata una trappola per topi ben più mortale di quella in cui finirono le nostre truppe ad Azovstal». Di fatto il contrattacco ucraino è già cominciato all'altezza di Inzhenerne (11 km a nord est di Kherson). Dai dati forniti dallo stato maggiore dell'esercito, sarebbero stati uccisi una cinquantina di soldati russi.

Mosca nel frattempo continua a giocare l'altra partita sul fronte del Donbass. Nella notte Kharkiv è stata colpita da un attacco missilistico. I razzi hanno danneggiato il distretto industriale, provocando una ventina di feriti. Altri ordigni sono esplosi nelle vicine Chuguyiv (dove ci sarebbero almeno 3 morti), Shevelivka e Krasnopillya. A Bakhmut, città chiave della linea del fronte dell'offensiva russa nel Donetsk, un attacco ha danneggiato un hotel, provocando 4 vittime.

Secondo il report quotidiano fornito dall'MI6 britannico, le forze del gruppo Wagner, la compagnia militare privata russa, sono

probabilmente riuscite a compiere progressi tattici nel Donbass, intorno alla centrale elettrica di Vuhlehirska e al vicino villaggio di Novoluhanske. È probabile che alcuni battaglioni ucraini si siano ritirati dall'area.

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