
"Le prossime 24-48 ore saranno cruciali", sostengono gli analisti militari, per capire se gli ucraini riusciranno a contenere l'avanzata russa nel Donbass. E non sono esclusi colpi di scena, come "un attacco dell'ultima ora simbolico o meno, a sorpresa, sul territorio russo. Magari un'ondata di droni su Mosca quando Putin deve decollare con l'aereo presidenziale per volare in Alaska" rivela una fonte militare occidentale del Giornale. Un modo per far capire allo Zar e allo zio Sam che i conti della guerra si fanno con gli ucraini. In vista del summit fra Usa e Russia si infiamma il campo di battaglia con un'avanzata russa che punta a chiudere la sacca attorno a Pokrovsk, nodo strategico.
Non è un caso che il quartier generale di Kiev abbia ordinato al primo corpo Azov della Guardia nazionale la difesa a ogni costo del fronte sotto tiro. Il comandate è il leggendario colonnello Denys Prokopenko, nome di battaglia Redis, per il suo passato da ultrà della Dynamo Kiev. L'eroe della battaglia di Mariupol che ha resistito fino all'ultimo ed è stato fatto prigioniero dai russi. Liberato grazie a uno scambio avrebbe dovuto restare in esilio in Turchia fino alla conclusione del conflitto. In realtà è tornato a combattere e il 17 aprile l'hanno nominato comandante del primo corpo Azov, i volontari ultra nazionalisti fumo negli occhi dei russi per le loro simpatie naziste. L'importante unità si basa sulla 12° brigata operazioni speciali Azov e altri reparti simili come Burevji, ervona Kalyna, Kara-Dag e Ljubart.
L'obiettivo ucraino è cercare di tenere aperta la strada T-0515 Pokrovsk-Dobropillia, altrimenti la sacca si chiuderebbe sui reparti ucraini che difendono la cittadina da mesi pure con una batteria di cinque obici italiani di 105 millimetri della 15esima brigata della Guardia nazionale e altra artiglieria fornita degli europei. La strada è costantemente bersagliata dai droni. L'obiettivo principale, però, è bloccare a ogni costo le infiltrazioni russe verso l'autostrada fra Dobropillia a Kramatosk, linea del Piave per Kiev. I russi puntano a un'altra grande sacca per occupare Kostiantynivka tagliando le principali vie di rifornimento che gli ucraini devono tenere aperte per non perdere il Donbass. La situazione è grave a tal punto che Vadym Filashkin, governatore ucraino della regione di Donetsk, ha ordinato "l'evacuazione obbligatoria di famiglie con bambini" da una dozzina di località a rischio. Su X un analista ucraino ha addirittura chiesto la destituzione del capo di Stato maggiore Oleksander Syrsky, che si sarebbe fatto sorprendere dall'offensiva russa con errate comunicazioni fra le brigate e scarso ricambio dei reparti in prima linea a causa della carenza di uomini.
A Nord, nella regione di Sumy, le forze ucraine sono riuscite a liberare 6 villaggi su 18 a ridosso della frontiera con la Federazione russa. Un'area cuscinetto simile ad altre vicino a Kharkiv, che potrebbe fare parte dello scambio di territori con il 20% della regione di Donetsk non ancora conquistata, dove si sta combattendo duramente nelle ultime ore.
Alla vigilia del summit in Alaska non è escluso un colpo a sorpresa del generale Kyrylo Budanov, a capo dell'intelligence militare, come l'attacco in profondità con droni ai bombardieri strategici russi di giugno, il giorno prima dei negoziati di Istanbul.