L’inciucio è quasi servito. Una sorta di semi ribaltone. Nonostante si siano insultati fino all'altro ieri, ecco grillini e piddini pronti a collaborare gomito a gomito. I primi sono disposti a tutto pur di tenersi il potere, mentre gli altri farebbero carte false pur di tornare nei palazzi che contano.
Il voto ormai è un miraggio. Nel loft se ne era già parlato giorni fa, quando la speranza di tornare alle urne era ancora corroborata dal fatto che l’unica maggioranza alternativa a quella gialloverde era l’accozzaglia giallorossa, un sodalizio impensabile tra nemici storici che non hanno fatto altri che odiarsi. Ora Luigi Di Maio sembra pronto a scendere a patti con Nicola Zingaretti e compagni. Le schiere dem che siedono in parlamento sono state, però, nominate da Matteo Renzi quando era ancora segretario del proprio partito. Fa quindi aggrottare maggiormente la fronte pensare che i pentastellati possano condividere un esecutivo con renziani di ferro. Ma tant'è!
Come dicevamo, in casa Pd sembrano disposti a tutto pur di tornare al governo. Sul tavolo hanno messo alcuni punti programmatici ma il vero obiettivo è evitare il voto. È dai tempi del governo tecnico guidato da Mario Monti che i dem hanno vestito i panni dei “responsabili” per sedersi al tavolo di chi decide.
L’inarrestabile voglia del Pd di governare senza passare dal voto
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.