“Prima donna dell’Arabia Saudita ad essere stata nominata ambasciatrice Onu per le buone intenzioni, per creare un ponte tra le culture”. Giovanni Floris, ieri sera nel suo programma DiMartedì, ha accolto Muna AbuSulayman, una popolare conduttrice televisiva saudita i cui programmi sono visti da 100 milioni di telespettatori ogni settimana. Da una simile presentazione si intuisce che a parlare sarà una rappresentante del “mondo arabo moderato”, ma poi le sue dichiarazioni lasciano subito interdetti, anzitutto lo stesso Floris.
“Soltanto il 2% degli attacchi terroristici sono perpetrati da musulmani – afferma la giornalista mettendo subito le mani avanti - eppure tutti nel mondo parlano soltanto degli attacchi islamici quando in realtà una piccolissima percentuale”. E dopo pochi secondi parte il primo attacco verbale contro l’Occidente: “Non posso dire che tutti i francesi sono terroristi perché hanno ucciso gli algerini. La Francia si è comportata molto male in Algeria ma questo fa parte del suo passato, deve chiedere scusa e non l’ha ancora fatto”. E da lì il passo alla critica della politica estera americana è breve: “Abbiamo visto centinaia e centinaia di persone uccise da armi chimiche ad opera degli Stati Uniti. Come possiamo dire che queste uccisioni di piloti sono peggiori delle uccisioni da parte dei droni? Io vengo da una regione che soffre da 11 anni, dove ci sono morti continuamente e non mi piace e va fermato”. A questo punto arriva l’obiezione di Floris: “Io non capisco - dice il conduttore “ il parallelo tra un terrorista che sgozza un civile e un’azione militare che può essere perseguita da un tribunale internazionale” a cui la giornalista risponde aggiustando parzialmente il tiro: “Ovviamente, in questo momento non c’è persecuzione da parte dei francesi in Algeria, degli italiani in Libia o degli americani in Iraq ma non è stata presa nessuna azione per stabilire le responsabilità”. Non manca il paragone col Vietnam dove è stato “dimostrato che una nazione non riesce a vincere contro dei guerriglieri e Isis propone appunto una guerriglia” e “quindi non capisco perché non ci sia stato un accordo internazionale su come comportarsi nei confronti dei guerriglieri che usano armi diverse”.
Ma Floris contrattacca: “Noi ci concentriamo sulle uccisioni degli occidentali ma che guerrigliero è un siriano che uccide un altro siriano in quel modo? Qual è il ruolo degli americani?”. La risposta è sconcertante: sono gli Stati Uniti ad aver creato i loro stessi carnefici. Secondo la giornalista gli errori nascono in Iraq “quando era in prigione Abu Bakr al-Baghdadi e le condizioni erano così difficili, si sono riuniti e hanno creato l’Isis e hanno iniziato proprio con l’addestramento della Cia”. Una tesi che alcuni, non solo in Italia, sostengono ma che, come fa notare Floris, non può giustificare la barbara uccisione del pilota giordano e, infatti, su questo la giornalista araba si incarta e si salva con una frase di circostanza: “Non sto giustificando la sua morte. Forse non sto capendo la domanda. Sto dicendo che non si può considerare la morte di una persona e usarla fuori contesto”. E anche gli attacchi terroristici in Europa vanno contestualizzati: “Si, potrebbe esserci un rischio per l’Italia se – spiega l’ambasciatrice Onu - non risolve il problema dell’immigrazione, se non vengono integrati i poveri. Ci possono essere delle azioni terroristiche da parte di persone che sentono di essere gli ultimi, che generazione dopo generazione, sono stati messi da parte e non hanno speranze”.
Quando l’intervista tocca il tema dei diritti delle donne la giornalista si lancia in un ardito paragone con l’Italia dove “vi sono delle bellissime leggi contro la corruzione ma poi ci sono i monopoli e questo succede anche in Arabia Saudita”. Ribadisce di essere una donna che lavora, divorziata e con un figlio e rivendica il fatto che “ora le donne possono votare come gli uomini” e assicura che presto potranno anche guidare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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