"Landini ha sbagliato: il sindacato è autonomo dalle scelte dei partiti"

Il leader Cisl si smarca dall'asse tra Cgil e Pd: "Confronto con il governo su fisco e pensioni"

"Landini ha sbagliato: il sindacato è autonomo dalle scelte dei partiti"
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Luigi Sbarra, segretario generale Cisl, la manifestazione unitaria di sabato scorso ha registrato un avvicinamento tra la Cgil di Landini e il Pd di Schlein. Lei cosa pensa?

«La distinzione tra rappresentanza sociale e politica resta un valore assoluto e non negoziabile del nostro fare sindacato. La Cisl ha sempre giudicato i governi in base alle loro scelte e non dal colore politico. Se qualcuno pensa di poter cavalcare la nostra protesta sindacale sovrapponendogli obiettivi di natura partitica ha sbagliato di grosso. I politici di tutti gli schieramenti sono liberi di partecipare alle nostre manifestazioni, ci mancherebbe. Ma se condividono le nostre richieste, devono farlo anche rispondendo in maniera coerente in Parlamento e rispettando sempre l'autonomia del sindacato.

Non rischia di essere controproducente una contrapposizione politica che va al di là dei contenuti?

«Non vedo questo rischio. Noi non facciamo opposizione politica. Questo deve essere un punto chiaro. Noi ci stiamo mobilitando in queste settimane sulla base di una piattaforma prettamente sindacale ed unitaria che ha come obiettivo la ripresa di un confronto e di un dialogo stabile e costruttivo con il governo su punti concreti, consultabili in ogni momento nella nostra piattaforma. La nostra protesta è tutta di merito, legata ai contenuti, finalizzata ad aprire una stagione di riforme condivise con le istituzioni e le imprese».

La Cgil ha criticato l'impianto del dl Lavoro alla radice, la Cisl invece è più dialogante visto che il taglio del cuneo sul lavoro rientra nella vostra piattaforma.

«Abbiamo apprezzato molto il taglio del cuneo a favore solo dei lavoratori perché è una misura che può dare un sollievo ai salari in questa fase difficile con una inflazione galoppante. È un segnale positivo ma insufficiente, perché è un provvedimento provvisorio, che deve essere rafforzato, diventare strutturale ed essere collegato a un patto fiscale da costruire insieme».

Cosa pensa della riforma di voucher e reddito di cittadinanza?

«È sbagliata l'operazione fatta sui voucher. La contrattazione già permette tutta la buona flessibilità necessaria. E nessun voucher può sostituire le tutele e i diritti garantiti da un buon contratto. Quanto al reddito di cittadinanza, servono più risorse contro la povertà e dobbiamo investire molto di più sulle politiche attive».

Il viceministro Leo ha avanzato la proposta di tassare le tredicesime al 15% dal 2024. Siete d'accordo?

«È una proposta che abbiamo avanzato in questi giorni e che il governo fa bene a studiare. Naturalmente va inserita in un accordo complessivo con le parti sociali per cambiare il sistema fiscale, abbassare le tasse a lavoratori e pensionati preservando il principio di progressività e di redistribuzione. Le risorse vanno cercate anche nell'incremento del prelievo sulle rendite finanziarie e sugli extra-profitti delle multinazionali energetiche e della logistica».

Lei ha chiesto l'apertura del tavolo sulle pensioni. A che punto siete?

«In questi sei mesi è mancato il dialogo con il governo. Vedremo se l'incontro con il premier Meloni alla vigilia del primo maggio è stato un atto di semplice etichetta istituzionale o se invece rappresenta la reale volontà di aprire un confronto stabile. Ci aspettiamo nei prossimi giorni una convocazione al ministero del Lavoro per discutere di una riforma delle pensioni equa, sostenibile, inclusiva».

La Cisl nasce nella dottrina sociale cristiana. Cosa pensa del travaglio dei cattolici democratici?

«I valori del popolarismo sono più che mai attuali. Bisogna muoversi, oggi più che mai, dall'homo homini lupus a un paradigma partecipativo, personalistico, fondato sulla corresponsabilità riformatrice di tutte le componenti della società.

Per trovare soluzioni stabili e solidali dobbiamo remare verso una nuova unità del Paese. Per questo abbiamo lanciato la nostra mobilitazione per una legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende».

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