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L'assedio di Italia Viva a Conte: "Perde ministri come foglie d’autunno"

I renziani di Italia Viva attaccano Conte e sono pronti ad approfittarne. Il premier sempre più in difficoltà: tenuta del governo a rischio

L'assedio di Italia Viva a Conte: "Perde ministri come foglie d’autunno"

Le dimissioni del ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti hanno creato una crepa bella grossa nel cuore del governo giallorosso e adesso Italia Viva è pronta ad approfittarne.

Giuseppe Conte pensava che il peggio fosse ormai alle spalle dopo l'archiviazione della legge di Bilancio invece, ai tanti nodi di natura economica da sciogliere al più presto, il premier deve far fronte anche a questa enorme grana politica.

Le opposizioni sono scatenate mentre il mondo scolastico è in allarme. Presidi e studenti sono preoccupati, e fanno benissimo a esserlo. Tanto più se se le reali motivazioni dell'addio di Fioramonti dovessero davvero coincidere con quanto dichiarato dallo stesso ministro: l'esiguità di fondi stanziati dal governo per la scuola e l'università.

Fra pochi giorni Conte sarà atteso dalla conferenza di fine anno. Ma anziché "vantarsi" per aver messo in cassaforte una manovra piena di tasse, il premier dovrà cambiare strategia e cercare di rattoppare una coperta sempre più scucita. Dal punto di vista pratico, inoltre, l'(ex) Avvocato del Popolo deve trovare un nuovo ministro, anestetizzare la voglia di rimpasto dei vari partiti e sondare gli umori della maggioranza. L'imperativo è uno: non perdere altri pezzi.

Italia Viva in agguato

Dicevamo delle opposizioni. Forza Italia chiede al capo di governo di fare luce sulla “grave crisi” determinata dalle dimissioni di Fioramonti. Italia Viva – che in teoria è al governo ma spesso si comporta come se fosse tra i banchi dell'opposizione – si fa beffe dell'esecutivo. “Questo governo perde i ministri come le foglie d'autunno di un albero”, ha commentato il deputato Portas, mentre altri renziani hanno descritto Fioramonti come un ministro sempre assente, impegnato “a presentare un libro o a fare conferenze stampa”. Insomma, non proprio un bel biglietto da visita per quello che, almeno in teoria e fino a poche settimane fa, era un alleato di governo.

Le polemiche – e non poteva essere altrimenti – hanno coinvolto anche il Movimento 5 Stelle. Il ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone, riferendosi a Fioramonti, ritiene che sia “stucchevole che chi professi coraggio agli elettori poi scappi dalle responsabilità politiche”. Anche in questo caso, non male per riferirsi a un ex compagno d'armi.

In mezzo a uno scenario semi apocalittico l'area grillina è in subbuglio: già tre senatori pentastellati sono stati attratti da Salvini. In più, a Montecitorio, pare che dieci deputati siano pronti a salutare Beppe Grillo per seguire Fioramonti all'interno di un gruppo autonomo a sostegno del governo. Se gennaio si preannunciava un mese caldo per vari dossier economici, adesso diventa caldissimo. Anche perché accanto alla diatriba interna ai grillini c'è un

html">Matteo Renzi pronto ad approfittare del possibile scivolone di Conte.

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