di Giordano Bruno Guerri
M i piacerebbe raccontare che mi sono frapposto a mani nude fra l'opera e l'attentatore armato di cacciavite, ma purtroppo non ero presente al MuSa, Museo di Salò, che dirigo. Con Vittorio Sgarbi e il sindaco Gianpiero Cipani abbiamo fortemente voluto la mostra sulla follia nell'arte, nella storia, nella società inaugurata in aprile. E non abbiamo avuto dubbi nell'ospitare anche un rarissimo olio dipinto da Adolf Hitler: ben sapendo che, in un modo o nell'altro, avrebbe portato qualche guaio.
Finora, il fastidio maggiore era che qualcuno - saltando a pie' pari Goya, Ligabue, Bacon si dirigesse subito verso l'opera di un uomo che, dopo avere cercato il successo nella pittura, si è trasformato in uno dei peggiori carnefici della storia. Invece l'altro ieri un visitatore un tipo qualsiasi, sui 40 anni si è presentato alla cassa, ha pagato il biglietto e ha iniziato il percorso. Che non è cronologico, quindi faceva fatica a trovare quello che Sgarbi ha definito «un quadro di un disperato, potrebbe essere stato fatto da Kafka, dice molto della sua psiche: qui non si vede la grandezza, qui si vede la miseria». Ha cominciato a sbraitare (il visitatore, non Vittorio), chiedendo dove fosse «quel cazzo di quadro di merda di coglione». Aveva in mano un cacciavite, e si è trovato di fronte la nostra guida Alice Giordano (sì, la figlia di Mario), bionda, gentile, minuta che se arriva ai 50 chili è tanto. Alice, impavida, ha detto di avere già chiamato i carabinieri, e il gaglioffo è fuggito.
Non voglio pensare che lo sfregio mancato a un documento storico, più che a un'opera pittorica sia una delle prime conseguenze della sciagurata proposta di legge Fiano: la quale - invece di combattere i fanatismi ideologici dei pro e dei contro - li provoca, li eccita, li esaspera. Temo sia così, ma preferisco pensare all'attacco di un folle.
Non erano folli i 35mila visitatori che finora a un mese e mezzo dalla chiusura hanno ammirato il Museo della Follia: un'enormità per un museo aperto da due anni e una città di 10mila abitanti. E di certo non si sono scomodati per ammirare la brutta crosta di Hitler.@GBGuerri
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