Lei, l'altra, gli incontri, le tasse Ma quante bugie dice Hollande?

Da «Mai vista Gayet all'Eliseo» (sbugiardato da una foto) a «non appoggio Ségolène» (subito contraddetto): è il presidente Pinocchio

François Hollande, Principe dei Bugiardi. È molto probabile che quest'ometto bassino e calvo, assolutamente insignificante dal punto di vista fisico, sarà ricordato più per le sue clamorose bugie che per l'essere stato presidente di Francia.

Ne è sicura la sua ex compagna, l'affascinante Valerie Trierweiler che dopo essere stata tradita e umiliata dal presidente, sul loro menage sentimentale ha scritto un libro da cui emerge un uomo incapace di raccontarla giusta. E non solo alle sue donne, ma pure ai suoi elettori che ormai hanno capito di che pasta è fatto l'inquilino dell'Eliseo tanto che il suo indice di gradimento è ai minimi: il 73% degli elettori di sinistra, diceva ieri un sondaggio di Le Figaro , preferirebbe non ritrovare più il nome di Hollande sulla scheda elettorale. Ma com'era vivere con François il bugiardo? Una Valerie ormai completamente rinata e sempre senza peli sulla lingua, l'ha rivelato in un'intervista al Times . Intanto va detto che l'Hollande dell'Eliseo non è quello di cui Valerie si era innamorata. Prima che venisse eletto i due hanno fatto coppia fissa per otto anni e lei si ricorda di un uomo «a cui non era possibile resistere», un inguaribile, incorreggibile ottimista, un uomo «dal potente carisma» per il quale Valerie lascia il padre dei suoi tre figli.

Peccato che il suo François svanisca una volta all'Eliseo e si trasformi in un ingrato bugiardo. Mente sempre François. Mente quando nega giurando sulla testa dei figli che non ha nessuna relazione con l'attrice Julie Gayet eppoi il giorno dopo i giornali lo sbattono sulle prime pagine dei tabloid parigini mentre in vespa fugge dall'Eliseo per farle visita in segreto. «Ho avuto l'impressione di cadere da un grattacielo - racconterà poi la Trierweiler descrivendo uno dei momenti peggiori della sua vita - c'erano delle illazioni, ma diffidavo. Quando il Presidente mi giurava di non avere un'altra io gli credevo». Quando alla fine è costretto ad ammettere la relazione, le promette che annuncerà la separazione con un comunicato congiunto. La liquiderà invece con una laconica nota stampa di 18 parole dettate alla France Presse. Quando si dice lo stile.

Ma questa non è che una delle tante falsità. Anche pochi giorni fa, dopo l'uscita del libro di Valerie, François è passato a trovarla per ricucire i rapporti. Le ha detto che non le serba rancore per il libro e che Julie, ora sua attuale fidanzata, non è mai venuta all'Eliseo. L'ennesima balla. Il giorno dopo il loro colloquio, il settimanale Voici pubblica le immagini della nuova coppia proprio nei giardini della Presidenza francese. Eppure Valerie racconta al Times che nella primavera e nell'estate immediatamente dopo la rottura, un Hollande torturato dal rimorso la bombarderà con messaggini e mazzi di fiori supplicandola di tornare insieme.

Ma lei ormai non gli crede più. E non gli credono più nemmeno molti dei suoi elettori. A proposito del suo disprezzo per i poveri, che in privato, lui chiama «i senza denti», e ci ride pure su convinto di avere un senso dell'humour da far invidia agli inglesi. Quando la notizia esce e suscita l'indignazione del popolo lui nega e smentisce ma la frittata è fatta. Oltretutto non ha mai rispettato appieno la promessa di tassare i più ricchi. Del resto non è l'unica volta che Hollande si dimostra inaffidabile. Sarà proprio Valerie a svergognarlo quando lui deciderà di sostenere a sorpresa la candidatura dell'ex moglie Segolene Royal nelle legislative del 2012 nel feudo di Rochelle, contro il socialista dissidente Olivier Falorni. Quando Valerie chiede a François se sosterrà Segolene lui giura: «Assolutamente no, stai tranquilla». Invece alla fine lo fa e Valerie va su tutte le furie. Senza riuscire a contenersi pubblica un twitter in cui augura a Falorni la fortuna che si merita «per essersi battuto al fianco dei rochellesi per tanti anni». François se la lega al dito, non la perdonerà. Quando lei gli offre di scusarsi pubblicamente lui rifiuta, teme l'effetto negativo sulla sua presidenza.

«Pensi solo a te stesso - dirà Valerie - ti ricordi com'era la tua immagine pubblica quando ho cominciato ad amarti? Se avessi dovuto fermarmi alla tua popolarità non mi sarei innamorata di te». E forse avrebbe risparmiato un po' di bile.

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