«L'alleanza tra i Cinquestelle e il Pd è senz'anima e senza futuro» si scalda Silvio Berlusconi nel giorno del voto che ha scosso l'Umbria. Dopo due settimane di giri su e giù per le colline e le chiese, tra comizi in mezzo alla gente, fabbriche di cioccolato, giapponesi che lo fermavano per chiedergli un selfie da riportare a casa, la domenica è Arcore, in famiglia, come sempre quando si tratta di attendere risultati elettorali, che siano amministrative, europee, politiche, regionali.
Parlando con i suoi, il leader di Forza Italia non ha nascosto di sentirsi sicuro: ha fatto il possibile per «liberare questo fortino rosso». È un politico, e nonostante gli exit poll e gli umori della gente, fino all'ultimo ha usato la scaramanzia. Ma il significato politico è dirompente. Così, a mezzanotte e venti, lancia un tweet: «Dall'Umbria dopo mezzo secolo una svolta storica. Anche nelle tradizionali regioni rosse il centro-destra unito rappresenta l'ampia maggioranza degli elettori. La nostra alleanza è il futuro dell'Italia e ha il diritto- dovere di governare il Paese». Una spallata al governo Conte e alla coalizione che lo sostiene.
Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi, insieme a Perugia per lanciare la candidata Donatella Tesei hanno ricostruito l'immagine del centro-destra. «Molta aria di cambiamento mi faceva sentire sicuro. Un risultato storico non può non avere conseguenze a livello nazionale» le parole ripetute ancora ieri. Così si guarda al futuro, che si chiama Emilia Romagna dove si voterà il 26 gennaio. L'intesa è chiusa sulla senatrice leghista Lucia Borgonzoni, un altro tassello nel puzzle del domani. «Un voto fondamentale» l'Umbria per Berlusconi, che ha applaudito alla coalizione Casa degli Italiani, come l'ha richiamata Salvini.
Al di là dei numeri, per Berlusconi Forza Italia è «fondamentale come garante dei valori», dei «principi di civiltà occidentale» che sono scritti negli statuti del Partito popolare europeo. E l'Umbria è la prova generale d'Italia. Ben due missioni elettorali e non una sola come accaduto in Molise e Sardegna. Segno dell'importanza politica che il Cavaliere ha attribuito al voto, ma anche della passione per questa terra di risorse antiche oggi inespresse.
Berlusconi ha anche confidato che gli è nato il desiderio di comprare casa «perché l'Umbria fa bene all'anima» durante i suoi giri tra Perugia, Todi, Spoleto, Assisi, Foligno, dove ha chiuso la campagna elettorale con Donatella Tesei. Con la donna voluta dal centrodestra per governare la Regione, parlamentare della Lega con un passato tinto d'azzurro, il feeling non manca e lo confermano le parole di Berlusconi: «Abbiamo scelto una candidata su cui non c'è stata nessuna esitazione da parte nostra. È un avvocato preparatissimo, fa benissimo in Parlamento, abbiamo detto immediatamente sì e con lei abbiamo guardato il programma».
La terza proiezione Swg assegna a Forza Italia il 5,1%, mentre la lista Tesei presidente avrebbe conquistato il 4,4% e Umbria civica il 2,1%. Berlusconi sa di dover fare i conti con il voto di lista di Forza Italia penalizzato anche nella scelta della candidata, che nei suoi esordi in politica arriva dall'area azzurra. In un ambiente dove molti conoscono molti come è l'Umbria, sono cose che contano più che altrove.
Aver caldeggiato la candidatura di Donatella Tesei è una scelta che ha permesso al centrodestra di sfidare poteri solidamente di sinistra. Anche nella lista civica della Tesei si sono candidati politici di area vicina agli azzurri come Stefano Ansideri, e Paola Agabiti Urbani, nuora di Ada Urbani, ex senatrice azzurra e consigliere politico del presidente del Senato, l'azzurra Maria Elisabetta Alberta Casellati. Forza Italia, è il ragionamento, ha pagato qualche dazio non solo alla competizione interna al centrodestra ma anche alla scelta vincente della Tesei, che con la sua lista civica (e con l'altra di sostegno) ha potuto pescare tra azzurri ed ex azzurri.
«Non ho mai sottovalutato i comunisti in Umbria» diceva
ieri Catia Polidori, commissario di Fi in Umbria. Per dare un'idea del clima di sfida del secolo. Una vittoria annunciata nel centrodestra, eppure fine all'ultimo, davanti ai numeri sbalorditivi, ancora quasi incredibile.
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