Roma - Un'ex badante che mette alla porta uno scienziato? Fatto. Un'ex operatrice sanitaria che bacchetta un primario di chiara fama? Fatto. Capita nel governo del Cambiamento. Ed è tutto, tristemente, vero.
Già fa discutere l'allontanamento, deciso dal ministro della Salute Giulia Grillo, dei 30 membri del Consiglio superiore di Sanità. Ma ora si scopre che le purghe sono state precedute da un dettagliato dossier su presunti legami politici dei componenti dell'Istituto Superiore di Sanità. Anche se il ministro Grillo prova a respingere le accuse: «Non ho mai avviato dossieraggi (e mai lo farò). Mi interessava semplicemente capire in vista di nuove nomine qualche nota di rilievo pubblica di cui non ero a conoscenza». Ma le opposizioni non mollano e valutano la mozione di sfiducia. Chi avrebbe fatto, però, il lavoro «sporco»? La parlamentare piemontese Celeste D'Arrando. Sarebbe lei la nuova ideologa della scienza grillina? Un'eccellente medico? Una famosa ricercatrice universitaria? Per carità. Un'ex badante che vuole eliminare lo zucchero nelle bevande e che ipotizza un mondo senza lavoro. A schedare i componenti del Consiglio Superiore di Sanità è stata un'altra miracolata delle ultime politiche. Eletta nel collegio uninominale di Collegno, in Piemonte, la D'Arrando ha un curriculum mediocre: non c'è traccia di una laurea. Diploma all'Istituto tecnico e una qualifica come operatrice socio sanitaria. Nessuna esperienza lavorativa in strutture mediche di eccellenza. Per tre anni, dal 2012 al 2015, è stata una badante. Chissà se avrà avuto un regolare contratto di lavoro. Ma non c'è motivo per dubitarne. La castigatrice degli scienziati si è occupata anche di formazione in call center. Tra il 2001 e il 2007 è stata commessa in un negozio di abbigliamento. In Parlamento ha voluto la poltrona nella commissione Affari sociali, quella che si occupa delle questioni collegate alla sanità. Ma prima di sbarcare a Montecitorio, la sanità non era tra i suoi interessi politici. «In virtù delle competenze acquisite nel mio percorso formativo, e grazie all'esperienza sul territorio a contatto con la collettività e durante i banchetti informativi, se dovessi essere eletta mi piacerebbe occuparmi di Agricoltura, Ambiente, Immigrazione, Lavoro», scriveva la D'Arrando nel messaggio per la campagna elettorale. Immaginando, nel giro di mezzo secolo, un mondo senza lavoratori: «Presto scomparirà il 40% degli impieghi conosciuti e ci saranno flussi di persone, di dati, di energie che dovremo contenere e controllare». Nelle stanze di Montecitorio si è fatta notare, raccontano fonti grilline, per un carattere irascibile e solitario. Un po' maestrina. Un po' zarina. Pronta a bacchettare e richiamare i colleghi.
Un atteggiamento che scatenò uno scontro durissimo con Dalila Nesci, altra parlamentare dei Cinque stelle, considerata una dissidente. Tra i primi atti alla Camera c'è una proposta di legge per aumentare la tassazione sulle bibite che contengono zuccheri. Prima, ovviamente, di abbracciare la crociata contro gli scienziati.
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