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L'ex magistrato Ingroia spara contro le toghe

L'ex pm sulla responsabilità civile: "Cittadini impotenti". E poi "minaccia" il ritorno in politica

L'ex magistrato Ingroia spara contro le toghe

"La responsabilità dei magistrati non funziona, è vero. Molti cittadini vittime di casi di malagiustizia sono sostanzialmente impotenti". A dirlo è Antonio Ingroia. L'ex magistrato, ospite di Radio 24 Mattino, ha poi spiegato il suo pensiero: "C’è il problema della sciatteria di alcuni magistrati, c’è il problema dei tempi della giustizia, ma lo strumento più idoneo per sistemare le cose non è la nuova legge, che rischia solo di affollare ulteriormente le aule giudiziarie con altre cause e contenziosi". E quale allora? "La storia del Csm e di come ha valutato finora i magistrati è quella di un totale fallimento. Le promozioni avvengono nella migliore delle ipotesi per anzianità, nella peggiore delle ipotesi per appartenenza a correnti o per la vicinanza a qualche santuario politico. Ci sono casi di magistrati che dimostrano scarsa professionalità e non vengono sanzionati in alcun modo. E il cittadino? Purtroppo i cittadini sono sostanzialmente impotenti, il pallino è in mano alla politica che non riforma il Csm".

In una intervista al Garantista, l'ex pm ha poi argomentato: "Sono stati puniti solo i magistrati fuori dal coro, mai quelli che hanno sbagliato nell'esercizio della professione".

Ingroia infine ha poi affermato di non avere chiuso con la politica: "Da magistrato la politica costituiva il 5% del mio interesse, poi è diventato l’80% del mio interesse, oggi mi occupa per il 20%. Partecipo al dibattito su una futura aggregazione e coalizione politica e sociale come chiedono Landini e Rodotà.

Non sono in prima fila ma sono da quella parte".

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