Via libera di Berlusconi «Forza Italia più forte col contributo di Parisi»

Il leader allo stato maggiore azzurro riunito ad Arcore: "Gli ho chiesto di dare una mano"

Via libera di Berlusconi «Forza Italia più forte col contributo di Parisi»

«A perti al contributo di Parisi». Per «rafforzare e rilanciare Forza Italia» bisogna «unire le forze e non arroccarsi sull'esistente. Per questo ho parlato con Stefano Parisi e gli ho chiesto di darci una mano in questa fase di rilancio».

Silvio Berlusconi riunisce a pranzo ad Arcore lo stato maggiore di Forza Italia per il primo confronto allargato con il partito, dopo la delicata operazione al cuore. A tavola si siedono Giovanni Toti, Gianni Letta, Antonio Tajani, Niccolò Ghedini, Valentino Valentini, Sestino Giacomoni, Renato Brunetta, Paolo Romani, Mariastella Gelmini, Anna Maria Bernini, Maurizio Gasparri, Altero Matteoli e Gregorio Fontana (con Letta e Valentini seduti accanto a lui e il ritorno del menu tricolore, con ogni portata dall'antipasto al dessert nei colori della bandiera italiana). Berlusconi è in grande forma, a detta di tutti i presenti, allegro e desideroso di riprendere il discorso politico. Si sofferma sulle crisi di consenso di Matteo Renzi, sulla necessità di «coordinarsi e fare i conti con gli alleati», ma anche di «tornare a essere il perno della coalizione di centrodestra», ribadisce che le periodiche indiscrezioni fatte uscire ad arte su fantomatici rilanci del Patto del Nazareno sono completamente destituite di ogni fondamento, chiede a tutti informazioni sui Comitati per il «no» al referendum.

L'attenzione, però, è rivolta al restyling del partito e alla definizione dell'incarico da assegnare all'ex dg di Confindustria. «Ho grande stima di Stefano Parisi, si tratta di un manager molto capace, lo conosco molto bene per ciò che ha realizzato nella sua vita professionale e imprenditoriale» spiega Berlusconi. «A Milano, con uno straordinario recupero ha dimostrato di essere tutt'altro che un perdente. Avevo pensato per lui a un incarico manageriale, avevo pensato di affidargli una due diligence per verificare lo stato del partito sui territori. Nelle interviste ha assunto un profilo più politico, mi confronterò con lui, ma può darci un contributo importante». Nessun incarico, delega o ruolo preciso, almeno per il momento. Berlusconi chiede a tutti di essere attivi e promuovere iniziative e annuncia anche che, oltre a non avere intenzione di lasciare Palazzo Grazioli, riattiverà un ufficio operativo di Forza Italia nella sede di Piazza San Lorenzo in Lucina che sarà diretto da Sestino Giacomoni, il neo-tesoriere Alfredo Messina e da Gregorio Fontana.

Conclusa la riunione viene anche emesso un comunicato ufficiale. «Il presidente Berlusconi ha posto con forza la necessità di rilanciare l'azione politica di Forza Italia, per riannodare i fili del dialogo con quel popolo di centro destra che continua a essere maggioranza nel Paese. I partecipanti hanno condiviso l'intento di rafforzare l'organizzazione del partito e rilanciare l'iniziativa, a cominciare dal referendum per garantire una netta affermazione del no. Tutto questo anche attraverso l'apertura al contributo di chi intende condividere questo percorso a cominciare dai protagonisti delle recenti Amministrative come Stefano Parisi».

Molti interventi dei dirigenti azzurri sono all'insegna di una apertura condizionata.

Porte aperte a Parisi, a condizione che sommi la sua esperienza a quella degli altri, senza l'assegnazione di un ruolo gerarchicamente superiore e senza «autoproclamazioni», come, spiegano, si poteva evincere dall'intervista a La Stampa. C'è anche chi invoca l'ingresso di altri protagonisti delle ultime Amministrative come Marchini, Lettieri e Dipiazza. Fermo restando che «la linea politica deve arrivare dal leader e da chi è stato sempre in trincea».

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