Coronavirus

Via libera Ema al farmaco contro il ceppo 2

Ma l'Oms attacca: "Aperture troppo brutali con la diffusione di Omicron"

Via libera Ema al farmaco contro il ceppo 2

Mentre c'è preoccupazione per Omicron 2 che, secondo un recente studio danese, è del 30% più contagiosa del ceppo originario, e l'Oms critica i Paesi europei, tra cui l'Italia, che hanno revocato troppo «bruscamente» le misure anti-Covid, arriva la profilassi per i fragili dedicata alla nuova variante. Si chiama Evusheld, il cocktail di monoclonali che Ema approverà domani. Importantissimo perché, in pratica, è il primo farmaco che previene il contagio di Omicron 2 per 4-6 mesi per l'80% dei casi, la variante che sta scalzando a velocità della luce la sorella originaria, Omicron 1. Abbiamo parlato di prevenzione perché questo farmaco, che si utilizza in via intramuscolo, si somministra in via preventiva, cioè prima che la malattia faccia capolino. Per questo è indicato per i soggetti fragili e immunodepressi, quelli per cui il vaccino non funziona e non scatena le difese immunitarie che combattono la malattia.

Dunque, se è vero che siamo vicino ad una endemizzazione del Covid è anche vero che ci sono milioni di persone a cui il Covid fa ancora molta paura. Oncologici, diabetici, obesi, immunodepressi, sono il silenzioso popolo a cui la scienza sta dedicando energie e investimenti nonostante ci sia un generale rilassamento verso un virus che ha stravolto le nostre vite nel corso degli ultimi due anni. Sono le persone per cui molti scienziati sollecitano un occhio di riguardo, una protezione per il lavoro e per le relazioni sociali. E in questo quadro si inserisce questo nuovo prodotto. Di che si tratta? Innanzitutto è un cocktail di due monoclonali prodotto da Astrazeneca. Quindi, tecnicamente non è un vaccino ma una profilassi per immunizzazione passiva, ovvero gli anticorpi vengono somministrati direttamente con una iniezione di 300 mg di prodotto senza che ci sia bisogno di generarli nell'organismo. Rimangono a lungo nel sangue e conferiscono una protezione fino a 4-6 mesi. «Ha un ottimo potere neutralizzante per Omicron» dicono gli esperti di Ema perché è stata riscontrata una percentuale di successo intorno all'80%. Lo studio del farmaco lo conferma. Sono stati arruolati adulti sopra i 18 anni, compreso anziani con comorbilità, immunodepressi, diabetici, fragili che rispondono poco al vaccino o che non l'hanno proprio fatto.

A 3400 partecipanti è stato somministrato il monoclonale, a 1700 il placebo. Ed è risultata un'efficacia del farmaco del 77% in termini di riduzione del Covid e di infezione sintomatica. Il farmaco inoltre non contiene controindicazioni. Le reazioni avverse registrate, rare, sono state di natura allergica, non preoccupanti, rientrate senza alcuna conseguenza. Sembra dunque stato fatto un grande passo verso la strada della prevenzione dal Covid. I fragili vanno difesi.

Ma per il resto della popolazione sarà necessario un altro booster? O servirà un nuovo vaccino annuale? Da Ema non ci sono ancora risposte perché sono in attesa degli studi clinici in corso sviluppati da Moderna e Pfizer.

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