L'Isis cambia la mappa delle vacanze

Secondo la Coldiretti il 78 per cento resta in Italia. Troppa la paura di attentati

L'Isis cambia la mappa delle vacanze

È l'effetto della paura, del sangue nella sabbia, sentirsi tutti dei sopravvissuti guardando le immagini che arrivano dall'oasi di relax che finisce nel terrore, jihadisti che escono come mostri da un mare da cartolina e si scaglia contro corpi in bikini. Hurgada è solo l'ultimo atto. Morte definitiva di un mondo che era già stato gravemente messo alla prova dall'attacco del 2015. Ancora un estremista, un kalanikov e il fuoco sui turisti. Nella memoria resta il ricordo potente dello strazio, di quella fine atroce e assurda, la disperazione dei parenti scampati, le lacrime dell'orrore, la promessa da casa di dire mai più nei luoghi a rischio. Troppi i rischi, impossibile immaginarsi dove potrebbero colpire, praticamente ovunque. Resta l'angoscia di che quando decidono di agire non si scappa. E allora meglio chiudere le porte e restare nei confini dell'Italia, restare in casa per non esporsi, rintanati e disorientati. Alassio al posto di Hammamet, Palau invece di Bali. E il sito della Farnesina Viaggiare sicuri, non fa che confermare i timori. «Negli ultimi anni lo scenario internazionale ha fatto registrare un progressivo mutamento, scrivono dal ministero. Nuovi fattori di rischio hanno fatto la loro comparsa su scala globale dando origine a minacce molteplici e difficilmente prevedibili». I rischi del terrorismo aumentano perchè sono diventano pericolose anche quelle zone che un tempo erano considerate sicure. La macchia si allarga, l'insicurezza domina il mondo. Dalla Francia al Bangladesh, ma anche il Venezuela ad esempio per le manifestazioni sempre più cruente contro il regime di Maduro, stessa attenzione anche per la Turchia, un anno fa il golpe fallito, la tensione che cresce nelle piazze, segnalato anche il Canada, troppi incendi stanno divampando mettendo a dura prova i vigili del fuoco e le autorità, negli Stati Uniti poi le code negli aeroporti per il giro di vite sui permessi, sono scoraggianti. Ed ecco allora che dei 38 milioni di italiani che hanno scelto di andare in vacanza questa estate ben il 78 per cento resta in patria, dice la Coldiretti. Quasi quattro italiani su dieci (38%) che hanno scelto di mettersi in viaggio hanno optato per una meta cosiddetta domestica. Meglio il basso profilo. È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè dalla quale si evidenzia che ad essere più preoccupati sono gli over 35 anni. Il risultato è che la grande maggioranza privilegia la permanenza in Italia, anche se non manca chi coglie l'occasione delle vacanze per varcare i confini magari scegliendo più attentamente i luoghi di villeggiatura. Appena il 2% sfida la paura e vola in Africa.

Al contrario si registra, un aumento degli stranieri che scelgono l'Italia come Paese più sicuro. Eccolo il lato positivo. Un turismo che potrebbe risollevare e migliorare, costruire e non divorare. Lungimirante e non il solito usa e getta.

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