Insultata, minacciata e poi colpita con una testata. Vittima di un gruppo di No green pass una ginecologa di 34 anni la cui unica colpa è stata quella di intromettersi nei discorsi anti vaccino di alcuni manifestanti di ritorno dal sit-in al Circo Massimo. Il medico, che lavora nella Asl Rm 6, dei Castelli Romani, era su un vagone della metro B direzione Laurentina. Proprio alla stazione Circo Massimo salgono alcuni scalmanati, bandiere e cartelli contro la «dittatura» del certificato verde, che s'impadroniscono del convoglio fra gli sguardi impauriti dei viaggiatori. Il gruppo, composto anche da una donna, discute ad alta voce davanti a decine di persone. Sono le 19,30 di sabato.
La metro supera le stazioni di Piramide e Marconi mentre i toni si fanno sempre più accesi. «Con il vaccino ti iniettano cellule di feti morti», urla qualcuno. «Vogliono farci fare le cavie umane», dicono altri. Per la dottoressa è troppo. Interviene, dopo aver detto di essere un medico, sottolineando la sua posizione opposta su vaccino anti Covid e green pass. I sei le rispondono con parole grosse e con pesanti accuse: «Fai parte della lobby». Alla fermata San Paolo scendono in molti. Sulla banchina il medico si trova faccia a faccia con la donna del gruppo, con in mano l'asta di una bandiera. Il ginecologo tutto si aspettava tranne che quella le mollasse una capocciata in pieno volto, tanto violenta da farla crollare a terra. Pochi secondi dopo e dei sei nessuna traccia, fuggiti a gambe levate verso l'uscita. Gli altri viaggiatori la soccorrono e chiamano il 112 per far arrivare un'ambulanza. Fortunatamente le condizioni del medico non sono gravi nonostante il colpo e la caduta. Trasportata al vicino Cto della Garbatella, la 34enne se la cava con una prognosi di pochi giorni e tanta paura. In ospedale arrivano anche gli agenti del commissariato Colombo che si mettono alla ricerca degli aggressori. Al vaglio della polizia le immagini registrate dalle telecamere interne alla stazione, acquisite dall'Atac che gestisce la prima linea di metropolitana della capitale.
S'indaga soprattutto nell'ambiente dei centri sociali della zona Ostiense-Garbatella, dov'erano diretti i violenti No vax. Si attende anche la denuncia della donna da cui potrebbero emergere particolari utili per rintracciare e identificare gli aggressori.
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