Lite su contanti e sugar tax. E l'Europa ci mette nel mirino

Dubbi sulle coperture, in arrivo la lettera da Bruxelles su deficit e debito. Renziani e M5s, duello continuo

Lite su contanti e sugar tax. E l'Europa ci mette nel mirino

Il governo, a due giorni dall'approvazione ufficiale, continua a modificare il decreto fiscale. Mette mano - tra critiche e proteste - al provvedimento collegato alla legge di Bilancio che, al di là dei proclami, serve sostanzialmente a coprire parte della manovra, tra tassa sulle bevande zuccherate, stangata sulla casa, tetto del contante, stretta sulle partite Iva e carcere per i grandi evasori.

Nonostante i tanti micro sacrifici per imprese e famiglie, lo sforzo rischia di non essere ricompensato o, molto probabilmente, di essere premiato solo a metà.

Dalla Commissione europea arrivano segnali distensivi di rito. Anche al Consiglio europeo, ieri l'Italia non era certamente tra le prime preoccupazioni dei partner, impegnati a definire l'accordo sulla Brexit e il passaggio di consegne alla nuova commissione guidata da Ursula von der Leyen.

Ma l'Ue non rinuncia a fare valere le sue ragioni sui bilanci degli stati membri, a partire dall'Italia. Lo farà l'esecutivo uscente guidato da Jean Claude Juncker, non il prossimo. È in arrivo una lettera firmata dall'attuale responsabile Pierre Moscovici con una richiesta di chiarimenti. Dovrebbe chiedere lumi sulla correzione «strutturale» del deficit pari allo 0,6% del Pil. Faceva parte dei patti, l'esecutivo europeo aveva fatto capire a Roma (già con l'ex ministro Tria) che quella manovrina restava la linea del Piave. Possibile ottenere flessibilità, ma solo tenendo ferma la riduzione del deficit al netto del ciclo economico e delle misure una tantum. Il governo, invece, ha peggiorato leggermente il deficit e ha dato per incassata una flessibilità che è da ottenere.

Poi le privatizzazioni che non sono andate in porto e non arginano l'aumento del debito. Chiarimenti pesanti ai quali il governo dovrà rispondere, in concomitanza con l'inizio della sessione parlamentare di bilancio, che si annuncia burrascosa.

Ieri Italia viva e M5s hanno polemizzato apertamente su alcune misure cardine del decreto. Sulla sugar tax che, ha precisato la viceministro all'Economia Laura Castelli, «sarà di 10 euro per ettolitro e di 25 centesimi al chilogrammo di polveri». Il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti ha spiegato che i proventi andranno alla scuola.

La tassa «va a copertura della manovra» e comunque in Parlamento i renziani proveranno a eliminarla, ha annunciato Luigi Marattin, capogruppo di Iv in commissione Bilancio della Camera. Scintille anche sulla soglia del contante, che il governo Renzi aveva alzato e l'esecutivo in carica ha riportato a mille euro tra tre anni.

Frizioni che segneranno il passaggio parlamentare della manovra. Ma anche il decreto fiscale resta un cantiere aperto. Nelle ultime bozze è rispuntato l'aumento da sei a otto anni della reclusione per chi evade avvalendosi di fatture false. Poi la stretta sulle partite Iva. Oltre a eliminare l'estensione della flat tax per i redditi fino a 100mila euro, restano le restrizioni per gli attuali beneficiari, ma non il conto corrente unico per i redditi da impresa. Sarebbe stato, ha spiegato il ministro Gualtieri, un costo aggiuntivo.

Ma il conto per le partite Iva resta salato, come ha sottolineato il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, secondo il quale nel mirino non c'è tanto la flat tax quanto le partite Iva stesse. Critiche anche alla supertassa sugli imballaggi in plastica che rischia di avere effetti forse non previsti.

Spiega Ettore Fortuna, vicepresidente di Mineracqua: si colpisce anche il Pet, «un imballaggio riciclabile al 100%» e si aumenta del 100% il costo del prodotto. In sostanza, con la tassa costerà più la bottiglia dell'acqua. Tutti temi destinati a tenere banco per altri due mesi.

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