L'Olanda spegne le canne. "Ora basta fumatori molesti"

I Paesi Bassi sempre meno patria della tolleranza Dalla marijuana alla prostituzione, strette in arrivo

L'Olanda spegne le canne. "Ora basta fumatori molesti"

Per molti turisti nella lista delle cose da fare in Olanda è a pari merito con le visite ai musei e il giro in bicicletta. Ma da oggi fumare marijuana sarà un po' meno facile, anche nel Paese che della liberalizzazione degli anni Settanta ha fatto una battaglia di modernità. L'Aia sarà la prima città dei Paesi Bassi a vietare il consumo di cannabis nel centro città e in tredici luoghi pubblici, tra cui la stazione ferroviaria e le principali zone dello shopping. La polizia sta già provvedendo a distribuire volantini informativi, anche in inglese, nei coffee shop dove si compra l'«erba» per uso personale, negli hotel e nei rifugi per senzatetto. Con l'inizio di maggio entreranno in vigore le sanzioni.

Il motivo della decisione? Le «troppe lamentele» ricevute da residenti e turisti per il forte odore di marijuana in città e per il chiasso provocato da chi ne fa uso, come ha spiegato un portavoce della sindaca della capitale, Pauline Krikke. Ma non solo: nel Paese è in atto da tempo una stretta sulla cosiddetta gedoogbeleid, la politica di tolleranza che tende a chiudere un occhio sull'infrazione di certe leggi, tra cui quelle sul consumo di cannabis. Nel 2012 il governo rese i coffee shop - 573, distribuiti in 103 delle 380 città olandesi - off limits per i non residenti, per contrastare il fenomeno dei «turisti della droga» che entravano nel Paese per comprare marijuana da rivendere illegalmente oltre confine. In realtà oggi la legge viene spesso aggirata: molte città, Amsterdam in primis, vi si opposero dall'inizio, e attualmente è in vigore solo a Maastricht e in alcune piccole cittadine meridionali.

Un cambiamento, comunque, è in atto. Lo scorso novembre il titolare del coffee shop più grande del Paese, Checkpoint Cafe, 3mila clienti al giorno, è stato riconosciuto colpevole di gestire un'attività criminale per il fatto di tenere in negozio 200 chili di marijuana (la legge ne consente solo 500 grammi): una quantità così significativa doveva arrivare per forza da giri poco limpidi. Mentre vendere cannabis è legale, infatti, produrla e reperirla non lo è. Un'altra incongruenza della legge olandese, motivo per cui il governo ha recentemente proposto un progetto pilota per regolare la coltivazione delle piantine di canapa.

Ma il giro di vite passa anche per un altro dei simboli nazionali della tolleranza: i quartieri a luci rosse di Amsterdam.

Una proposta di legge attualmente al vaglio del Senato vuole punire il fatto di avere rapporti sessuali a pagamento con donne vittime di tratta o in qualche modo costrette a prostituirsi. I bordelli erano stati legalizzati nel 2000, in nome di una maggiore sicurezza per le donne e della fine di ogni sfruttamento. Successe il contrario, e ora l'Olanda è pronta a fare un passo indietro.

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