L'ultima vittoria di Emmanuel e Brigitte Una vita insieme dalla scuola fino all'Eliseo

Brigitte ha 64 anni e lui non ancora 40. Si sono conosciuti sui banchi del liceo. Lei è il vero stratega, decide la linea politica e gli prepara i discorsi

Manila Alfano

Semplici ma solo in apparenza. Emmanuel e Brigitte, criticati e un po' invidiati. Ammirati e contemplati. E al centro del dibattito sempre quei 24 anni di differenza. Barbie in manopausa l'ha etichettata un comico francese. Il quasi quarantenne con la moglie di sessantaquattro anni suonati. Pugni e schiaffi di carta già tutti calcolati che non possono fare più male della vita reale.

È solida la coppia Macron, addestrata fin dal primo momento a schivare i colpi di chi sfida convenzioni e pregiudizi. Il divorzio di lei, la famiglia allargata da gestire, le malelingue di paese, il no dei genitori per un marito talmente giovane da essere coetaneo della nipotina. Eppure sono ancora insieme per una poltreona per due. La più importante. «Se arrivo all'Eliseo, mia moglie non sarà dietro di me né nascosta. Lei sarà al mio fianco, come finora». Emmanuele e Bibi, come la chiamano gli amici, conquistano e fanno sognare. In un comizio elettorale lui l'ha presa per mano e l'ha baciata, provocando il più lungo applauso del pubblico durante l'evento. Hanno costruito il film perfetto, i maligni dicono che dietro ci sia un duro lavoro: quello di lei. La prof con la penna rossa indirizza e bacchetta, corregge i discorsi e detta la linea. Sceglie le camicie e prepara la colazione sana e nutriente. L'allievo prodigio e la prof che non ha mai smesso di insegnargli la vita. «Senza di lei non sarei io», ripete lui. Aveva diciassette anni quando il giovane Macron incontrò la sua Brigitte. Lei che insegnava poesia lo incantò di parole. La stampa francese giura che è lei la vera stratega di Macron, l'asso nella manica, la mente della campagna elettorale del marito. È stata Bibi a spingere l'ex ministro dell'Economia del governo socialista presieduto da Manuel Valls a candidarsi ora, con un partito proprio, e non nel 2022 come lui avrebbe voluto. E tutto per una questione di rughe (le sue). «Nel 2022 avrà il problema della mia faccia», avrebbe detto ad un amico comune, in riferimento ai segni del tempo. Nata ad Amiens, Brigitte Trogneux è già diventata icona di stile. Un articolo pubblicato dal Telegraph ha intitolato «Le lezioni di bellezza che possiamo imparare da Brigitte Trogneux» si dice che «la 64enne è protagonista della campagna elettorale» è un «esempio del fascino della donna francese». «In ogni occasione Brigitte è riuscita ad avere un look sofisticato e raffinato, ma senza sembrare troppo curato. Finora ha dimostrato di essere rappresentante del chic francese». Lei che sembra semplice ma non semplicistica, che è riuscita a ottimizzare il colore dei capelli con tonalità calde e lasciando qualche chioma bianca; la carnagione abbronzata, un buon mascara e poco rossetto, e quel caschetto alla Jane Fonda che fa tanto chic.

Tre anni fa Macron era praticamente uno sconosciuto in Francia. Ex banchiere di Rothschild, ex ministro dell'Economia e pianista professionista, è arrivato sulle copertine delle riviste francesi per la sua particolare storia di amore. Nelle ultime settimane, Trogneux è stata sui giornali anche per gli abiti che indossa: vestiti senza maniche, tagli slim, capi di pelle. Il suo colore preferito è il blue. Ma ad incuriosire l'opinione pubblica è la stratega che sta dietro le sue mise: Delphine Arnault, figlia del magnate Bernard Arnault, proprietario dell'impero francese Louis Vuitton Moët Hennessy (LVMH). Secondo la stampa francese, il gruppo sponsorizza i look della moglie di Macron.

Uno stile che non a tutti piace. E che lascia a qualche commentatrice il lusso della sagacia.

«Al funerale del socialista Michel Rocard nel 2016, il look della moglie di Macron era più appropriato per una fashion week che per l'ultimo saluto al leader di sinistra». Parola di Anne Sinclair, ex compagna di Dominique Strauss-Kahn. Chissà se manterrà lo stesso stile nel caso in cui dovesse diventare la first lady della Francia.

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