Un mistero avvolge la fine della piccola Esperanza. Non si trova ancora il corpo della bimba scomparsa a Cagliari, per il cui omicidio sono accusati i genitori, entrambi già dietro le sbarre.
Dragana Seferovic, la madre della piccola, nell'ultimo interrogatorio davanti al pm si è però assunta la responsabilità del delitto, scagionando in pratica il marito.
Secondo quanto riportato in anteprima dall'Unione Sarda la donna avrebbe inviato al coniuge sei lettere chiedendogli perdono e sollevandolo da quanto accaduto, addossandosi tutte le colpe e invitandolo ad occuparsi degli altri figli. Al magistrato Dragana ha raccontato che la bambina di 20 mesi sarebbe morta soffocata, ma non ha spiegato il movente. Le sue dichiarazioni, però, sono al vaglio degli inquirenti perché fino a oggi la donna è risultata tutto meno che attendibile. Si a con certezza che Esperanza era nata prematura e sembra che dopo il parto la madre abbia attraversato un periodo difficile. Ultima di cinque figli della coppia, la piccola risulta sparita dal 23 dicembre scorso, giorno in cui il furgone dove la famiglia viveva è stato distrutto da un incendio mentre era parcheggiato al villaggio dei Pescatori di Giorgino, alla periferia di Cagliari.
Inizialmente gli investigatori avevano sospettato che la bambina fosse morta tra le fiamme, ma non avevano trovato tracce della sua presenza del furgone. I genitori inizialmente avevano parlato di un rapimento, motivato da screzi con alcune persone, ma gli inquirenti non hanno trovato alcun riscontro e sospettano che la morte della piccola risalga addirittura allo scorso novembre.
Slavko Seferovic e la moglie Dragana sono chiamati entrambi a rispondere di omicidio aggravato, occultamento di cadavere, simulazione di reato e incendio doloso. I coniugi hanno più volte cambiato versione sull'accaduto davanti agli investigatori, che pressavano per sapere la verità.
Gli arrestati hanno poi riferito che la figlia era morta soffocata: secondo il padre, sarebbe successo mentre lui era a fare la spesa e la moglie gli avrebbe consegnato la piccola già morta al suo ritorno. La madre della bambina aveva sostenuto, invece, che Esmeralda era ancora viva, quando l'ha affidata al marito, per poi cambiare versioni.
Secondo altre indicazioni fornite dai due e rimaste senza riscontri, il corpo era stato nascosto in un frigorifero e buttato in una discarica a Dolianova. Ma ancora una volta si trattava di bugie. I due rom poi avevano cambiato ancora giurando di aver bruciato il cadavere e averlo buttato nel rio Cixerri.
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