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Di Maio "regista" dei 5 S? Il futuro dei grillini dopo le sue dimissioni

Secondo le rivelazioni fatte da alcuni parlamentari al Fatto quotidiano, Di Maio punterebbe a una diarchia. E si parla di due nomi come successori di Di Maio: Chiara Appendino e Alessandro Di Battista

Di Maio "regista" dei 5 S? Il futuro dei grillini dopo le sue dimissioni

Luigi Di Maio ha detto addio al suo ruolo politico e si è dimesso. Non vuole più essere in prima fila, come leader del Movimento 5 Stelle. Ma sembra che ora punti a lavorare da dietro le quinte: "Ora Luigi ha voglia di fare il regista", avrebbe confessato un parlamentare al Fatto quotidiano.

Il giorno dopo l'annuncio della "fine di un'era" (come l'ha definite lo stesso Di Maio), i retroscena rivelano il possibile nuovo progetto dell'ex leader dei grillini, che dovrebbe prendere forma durante gli Stati generali di marzo. Il piano non lo vedrebbe più in testa ai politici: un ruolo e uno schema diversi, rimanendo però sempre al centro della partita. Non sarà più il capo politico del Movimento, ma Di Maio resterebbe il direttore dei giochi. E a capo dei pentastellati, secondo le rivelazioni raccolte dal Fatto quotidiano, potrebbe esserci una diarchia: due leader prenderebbero il posto di Di Maio, un uomo e una donna.

E già si vocifera sui nomi dei possibili successori. Il primo è qullo di Chiara Appendino, sindaco di Torino, che però nutre diversi dubbi in proposito. L'altro nome, invece, sarebbe quello di Alessandro Di Battista, l'ex deputato a cui Di Maio avrebbe rivolto, durante il suo discorso, un passaggio velenoso. O almeno così sono state interpretate le parole con cui l'ex leader si rivolgeva a "chi è stato nelle retrovie senza prendersi responsabilità". In realtà, lo staff di Di Maio ha già smentito che quelle parole si riferissero a Di Battista. E intanto, Alfonso Bonafede ha definito Di Battista come "una risorsa indispensabile per il Movimento".

Da decidere resta anche la collocazione politica del Movimento, con l'ex leader che rifiuta l'ipotesi di inserire i 5 Stelle nel centrosinistra in modo strutturale, ipotesi accettata invece da Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Ma il fonsatore dei pentastellati non si è ancora espresso dopo le dimissioni di Di Maio.

Ma il capo politico appena dimessosi sembra essere convinto di volere tornare al passato. Potrebbe essere interpretato come un segno in questo senso il gesto di Di Maio di togliersi la cravatta, durante il suo discorso, come a voler ribadire un ritorno al momento in cui i grillini non la portavano.

Intanto ieri, Di Maio è andato a Bologna, per la campagna elettorale in vista delle prossime Regionali: "Ai cittadini interessa poco il dibattito interno ma quello che vogliamo fare per loro", ha detto ai cittadini.

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