La mamma: «Ora i complici» Salvini: «Paghi fino in fondo»

La mamma: «Ora i complici» Salvini: «Paghi fino in fondo»

«In carcere quell'infame, ho totale disprezzo per lui, l'ergastolo è anche poco. Che però sia vero ergastolo, ci sia certezza della pena, è il minimo. Resto contro la pena di morte ma chi mostra totale disprezzo per la vita umana non deve mai uscire di cella senza aver pagato fino in fondo la propria cattiveria». Così il ministro Matteo Salvini, in diretta Facebook, ha commentato la condanna all'ergastolo di Innocent Oseghale per l'omicidio di Pamela Mastropietro. Gli fa eco la mamma di Pamela: «Giustizia è fatta, intanto fuori uno, ora tocca agli altri», ha detto la mamma di Pamela, convinta che i complici di Oseghale siano ancora liberi. All'inizio dell'udienza decisiva della Corte d'Assise di Macerata, la donna è entrata in tribunale indossando una maglietta con l'immagine della figlia e chiedendo «giustizia per Pamela».

«Oggi l'udienza finale per l'omicidio di Pamela Mastropietro. Mi unisco al grido della mamma, dei parenti e di tutti i cittadini in attesa della sentenza: giustizia per Pamela!», il messaggio testuale sulla sua pagina Facebook del presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni

. Nell'aula dove si è celebrato il processo le telecamere non sono potute entrare per espresso divieto del presidente della Corte di Assise. Nella requisitoria del pm ministero che ieri ha chiesto - e ottenuto - l'ergastolo per il nigeriano Oseghale ci sono stati alcuni passaggi particolarmente dolorosi che hanno ripercorso l'azione criminale dell'imputato: «Pamela è stata costretta ad avere un rapporto sessuale: una violenza contro la quale la ragazza ha cercato di ribellarsi, rimanendo però vittima della brutalità del pusher nigeriano.

Una prima pugnalata al fegato, che Oseghale le ha inferto perché si sentiva minacciato e una seconda, perché si era accorto che la ragazza non era morta». Poi il macabro rito del sezionamento del cadavere occultato in due trolley abbandonato a bordo strada nella campagna di Pollenza, a pochi chilometri da Macerata. Un film horror, tragicamente reale. NiMat

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