S i getta nel Tevere assieme alle figlie gemelle di 4 mesi. Tragedia della depressione ieri mattina in pieno centro a Roma. Si arrampica sul parapetto di ponte Testaccio e si lancia nel vuoto. Il corpo di Giuseppina Orlando, 38 anni, è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco a due chilometri di distanza, a ponte Marconi, mentre delle due neonate nessuna traccia. Il marito della donna, Francesco Di Pasquo, 39 anni, spera in un miracolo. Ovvero che la moglie abbia abbandonato le due bimbe in un cassonetto o in un altro posto. Che le abbia risparmiate dal suo disegno suicida. Speranza che, purtroppo, si affievolisce con il passare delle ore.
La cronaca di una storia che nessuno avrebbe mai voluto scrivere comincia ieri alle 6 del mattino. «Mi sono svegliato e non c'erano più» racconta Francesco agli inquirenti. L'uomo, ingegnere, non sente rumori in casa. Giuseppina non è a letto, le culle delle figlie vuote. Nell'appartamento borsa e telefonino della donna e i passeggini. È il panico. Si precipita in strada e comincia la sua ricerca disperata. I due si sono trasferiti nella capitale a luglio a causa della difficile gravidanza. Nel popolare quartiere di Testaccio hanno dei parenti e così trovano casa dalle loro parti. Giuseppina, che lavorava in uno studio notarile, ha già perso un figlio durante il parto in un ospedale ad Agnone, in provincia di Isernia. E per non correre rischi decide di partorire al policlinico Gemelli. Le bimbe nascono in agosto, sono premature ma le loro condizioni fanno ben sperare. Una viene dimessa a fine novembre, l'altra pochi giorni fa. Tutto sembra procedere per il meglio, i sentori della depressione post partum non ci sono.
Ieri mattina, mentre il marito le cerca disperatamente fra i banchi di frutta del mercato rionale, il dramma è già accaduto. Sono le 6,15: ad assistere alla scena almeno due persone, un corriere, scomparso dopo aver raccontato quanto visto ai vigili urbani, e una persona anziana. Le loro due versioni coincidono fino a un certo punto. Per il primo la donna, avvolta in un lenzuolo, si sarebbe gettata nel fiume assieme alle due neonate. Per il secondo no. L'allarme, in ogni caso, è immediato. Mentre il marito viene ascoltato dagli agenti del commissariato Celio, gli uomini della polizia fluviale scandagliano gli argini e il letto del fiume. All'altezza del lungotevere San Paolo, alle 12, il ritrovamento del cadavere della donna. Delle piccole, però, niente. «Abbiamo fatto passo passo il percorso dalla loro abitazione - spiegano gli agenti - rovistando ogni cassonetto e cercando ovunque. Abbiamo setacciato il mercato, ora stiamo valutando le riprese delle poche telecamere del quartiere».
Il pm Mario Palazzi della Procura di Roma, dal canto suo, ha aperto un fascicolo per omicidio-suicidio.Una famiglia per bene, la loro. «Lui è devastato dal dolore» commentano al commissariato Celio. Gli investigatori stanno interrogando anche i loro parenti per capire il contesto in cui è maturato il dramma.
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