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Marcello Pera: "Pontificato scandaloso, disorienta e non dà frutti"

L'ex presidente del Senato Marcello Pera attacca Papa Francesco anche per avere "ridotto la Chiesa ad una specie di Ong" e "trasformato Greta in un idolo"

Marcello Pera: "Pontificato scandaloso, disorienta e non dà frutti"

Durissimo attacco di Marcello Pera nei confronti di papa Francesco. Secondo l'ex presidente del Senato, il Pontefice andrebbe "apertamente contro la tradizione, la dottrina e introduce innovazioni, comportamenti e gesti inspiegabili". Intervistato dal sito di informazione cattolica La Fede Quotidiana, l'ex senatore di Forza Italia (è stato parlamentare dal 1996 al 2013) ha poi rincarato la dose spiegando che "questo pontificato è uno scandalo in senso biblico, disorienta e fa cadere i fedeli, non porta frutti, anzi li fa diminuire".

Pera, che dal novembre del 2018 è Presidente del Comitato storico-scientifico per gli anniversari di interesse nazionale istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha spiegato che le vocazioni e la presenza alle Sante Messe "sono calati", come è diminuita la quota dei fondi raccolti e le presenze, definite "diradate" agli Angelus: "lo vediamo nelle immagini anche se il conformismo informativo non lo dice".

L’ateo devoto (come era stato definito qualche anno fa) Marcello Pera ha chiosato anche sui fondamenti della fede cattolica, sostenendo che questo pontificato sarebbe "un oltraggio alla ragione. Però nessuno, fedeli o vescovi, dice nulla, nessuno ha il coraggio di ribellarsi, eppure sono in tanti che dubitano".

Il Presidente del Senato della XIV Legislatura ritiene che la Chiesa sia "ridotta ad una specie di Ong" che "bada maggiormente al sociale". A Pera non va giù che la Chiesa abbia "trasformato Greta in un idolo" e che si corra "dietro a visioni solidaristiche, politiche e sociali", al cosiddetto "buonismo", con i pastori della Chiesa che "si dimenticano spesso della salvezza delle anime che è il loro compito principale".

Commentando con il giornalista Bruno Volpe i recenti manifesti blasfemi su Gesù e la Madonna l'ex presidente del Senato, sottolineando che si tratta di cose "molto gravi" ha rilevato che ciò dipenderebbe dal fatto che "buona parte dei cattolici sono rassegnati, non hanno consapevolezza e sono senza entusiasmo, non reagiscono con quella determinazione che sarebbe necessaria. Sono loro forse i primi a non crederci più. Possiamo forse parlare di fede declinante o di minoranza".

Concordando sul fatto che simili blasfemie fatte su simboli islamici o ebraici avrebbero scatenato forti proteste, Pera ha aggiunto che in quel caso gli stessi vertici della Chiesa Cattolica o i giornali di ispirazione cristiana "che hanno taciuto o parlato blandamente, avrebbero difeso ardentemente musulmani ed ebrei. Se avessero fatto ad islamici ed ebrei solo la metà di quello che è successo, sai che putiferio...".

L'ex Presidente del Senato ha spiegato che questa non è tolleranza ma "resa, calarsi le braghe davanti al laicismo, al secolarismo e al relativismo. Ovviamente anche davanti all' islam che non è un credo di pace e di misericordia come vogliono farci credere, ma invita alla sopraffazione".

Il più volte parlamentare di Forza Italia ha anche giudicato "problematico" il dialogo con l'Islam, specie se fatto "senza prima mettere in chiaro i concetti fondamentali del rispetto reciproco e dell'obbedienza alle leggi dello stato e ai valori occidentali".

Sottolineando che le autorità cattoliche hanno paura di parlare chiaramente, definendo Papa Bergoglio come "uno che vuole compiacere, piace alla gente che piace, segue il politicamente corretto", Pera è ritornato sul Papa Emerito Benedetto XVI al quale è stato legato per motivi culturali per più anni. Dopo aver spiegato che non riesce a parlarci da tempo, Pera ha ipotizzato che sarà "dispiaciuto e allarmato" ma che "non vuole e non può intervenire.

Ha scelto il silenzio e mantiene fede con correttezza al suo impegno".

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