Margiela e Galliano, l'eleganza in marsina

«Ho lavorato con John per 24 anni, di cui 18 da Dior» racconta Bill Gaytten nel backstage della sfilata di John Galliano, il marchio eponimo del geniale creatore di Gibilterra che oggi disegna con mano davvero felice Margiela. Quando nel 2011 venne licenziato in tronco da Dior toccò a Gaytten sostituirlo per un anno che oggi confessa: «Mi è sembrato lungo come l'eternità». Da allora, però, continua a disegnare la John Galliano e non si può fare a meno di credergli quando dice: «Per me questo è solo lavoro, la continuazione di un progetto che ho visto nascere e cui tengo molto perchè mettere insieme i vestiti è come essere uno chef: prima prendi gli ingredienti, poi li prepari e infine li cucini». Stavolta lui ha preso giacche e pastrani dal guardaroba militare, camicie ricamate e delicati dettagli dalla tradizione sartoriale edoardiane, le marsine dipinte da Goya e il taglio in sbieco degli anni Trenta che Galliano per primo rilanciò. Il risultato è un lavoro di primissimo ordine anche se continua a mancare qualcosa sul fronte del nuovo.

Su questo e su molti altri punti il John Galliano in carne e ossa Chez Margiela non ha nulla da rimproverarsi: la sua immagine di donna austera come un soldato eppure romantica oltre ogni dire è semplicemente perfetta. Molto azzeccati anche i pezzi in maglieria per non parlare degli accessori: due delle borse più desiderabili di Parigi.DaFe

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