Marina scuote il Palazzo sull'etica

La primogenita di Berlusconi: "Sui diritti civili, sono più in sintonia con la sinistra"

Marina scuote il Palazzo sull'etica
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«Una mia discesa in campo? Assolutamente no. Né oggi né in futuro». Intervistata dal Corriere per il suo nuovo progetto editoriale la presidente di Mondadori, Marina Berlusconi e primogenita del fondatore di Forza Italia, parla di diritti, di libertà e dei rischi che corre l'Europa. E proprio la libertà è il filo conduttore della neonata Silvio Berlusconi editore che verrà inaugurata da un saggio di Tony Blair. Marina Berlusconi rassicura: a dispetto dei tanti allarmi lanciati da più parti da noi non c'è alcun rischio per libertà e democrazia. «Questo governo rispetta pienamente le regole della democrazia - spiega - e in politica estera mantiene la barra dritta su posizioni europeiste e filo atlantiche». Da imprenditore e soprattutto da editore la presidente di Mondadori lancia poi un allarme sul crescente successo dei movimenti estremisti in Europa, mentre aumentano le incertezze collegate al voto negli Stati Uniti. Sui diritti civili, però, non ha dubbi: «Ognuno deve essere libero di fare le sue scelte» sostiene. Il tema della libertà «è una riflessione che va ben oltre la dialettica tra governo e opposizioni - spiega la presidente di Mondadori -. Mi sto riferendo a un problema più ampio, che riguarda la nostra civiltà e i nostri valori. In quasi 80 anni di pace abbiamo avuto la fortuna di poter considerare la libertà una conquista acquisita. Non è più così. Due guerre dilaniano i confini dell'Europa, mentre si sta coalizzando un inquietante fronte antioccidentale, dalla Russia alla Cina».

Per Marina Berlusconi, però, «il successo alle Europee di movimenti con idee antidemocratiche non può non allarmare. Le preoccupazioni sulle conseguenze del prossimo voto negli Stati Uniti aumentano. Il problema di fondo è che il nostro mondo, l'Occidente, sta vivendo una terribile crisi d'identità». Secondo la presidente di Mondadori, a Bruxelles occorre «fare una riflessione molto profonda». «Dietro il diffondersi di certe simpatie antidemocratiche - prosegue - c'è anche una crescente insofferenza, quasi una rabbia, verso l'Europa del troppo controllo, del dirigismo, della burocrazia. La risposta però non può certo essere quella di rinchiudersi nei propri confini. Al contrario, serve un'Europa più forte e più coesa, capace di far percepire alle persone tutti i benefici di una vera unità. Senza ambiguità su valori come libertà e democrazia, a cominciare dal sostegno all'Ucraina».

Libertà vuol dire soprattutto rispetto dei diritti civili riguardo i quali la Berlusconi conferma una forte indipendenza di giudizio. «Se parliamo di aborto, fine vita o diritti Lgbtq, mi sento più in sintonia con la sinistra di buon senso - evidenzia -. Perché ognuno deve essere libero di scegliere».

L'intervista alla Berlusconi, dicono i bene informati, ieri mattina era al centro delle chat dei politici di più di un partito. Salutata con favore non soltanto tra gli azzurri ma anche tra i rappresentanti di Italia viva. E le parole sui diritti si sintonizzano bene, come sottolinea il segretario Antonio Tajani, con la linea di Forza Italia. «Su questi temi - dice il ministro degli Esteri - lasciamo sempre libertà di coscienza».

«Marina Berlusconi - commenta il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè - dimostra ancora una vota una linearità di azione e una maturità di pensiero, che non è certo di oggi ma antica, e affonda le radici in quella coscienza liberale, che ha sempre rivendicato e ribadito il papà Silvio».

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