Mary ha ritrovato la vista per conoscere il suo cane

Vittima di una rara malattia è tornata a vedere dopo mezzo secolo. E ha pianto per il suo amico

Mary ha ritrovato la vista  per conoscere il suo cane

Oscar Grazioli

Mary, aveva cominciato ad avvertire un calo della vista e, sulle prime, aveva dato la colpa allo stress. Una settimana di ferie e tutto sarebbe stato un ricordo. Ma Mary Sedgwick frequentava la facoltà di medicina quando la sua visione cominciò a dare seri problemi e sapeva bene che la sua diagnosi non convinceva neanche lei. Aggrappata ai suoi sogni di studentessa con una vita davanti rimaneva titubante su quella visita oculistica che la spaventava. Fino a quando la visione calò a tal punto che fu costretta a scegliere. Un breve iter diagnostico e a Mary venne diagnosticata una neurite ottica bilaterale. Mary non aveva perso solo i suoi occhi ma aveva perso tutti i suoi sogni giovanili.

Sono gli anni della disperazione e di una profonda depressione da cui Mary sembra non volersi liberare. Mary accetta solo le visite dei medici e di pochi amici cari, oltre ai parenti più stretti. Chiusa in casa, si rifiuta di uscire.

Mary amava gli animali ma non aveva mai avuto una vera e propria voglia di prendere un cane o un gatto e, quando un suo parente le parlò dei cani guida per ciechi non reagì in modo entusiastico. Poi, un po' di trattamenti farmacologici e un po' la psicoterapia cominciarono a mostrare una luce in fondo al tunnel. Nel 2010, Mary accetta quello che diventerà il suo partner per la vita. Si chiama Lucy ed è una femmina di Golden Retriever addestrata attraverso un programma chiamato Leader Dogs for the Blind. Lucy ha appena 15 mesi quando si incontrano, e fra i due scatta qualcosa che è difficilmente traducibile in parole. «Mi è subito saltata tra le braccia - dice Mary a the Dodo - leccandomi la faccia e buttandomi senza tanti riguardi a lato della sedia dove ero seduta. Ho cominciato a ridere e chi assisteva alla scena mi ha confessato di aver pianto nel vedermi, per la prima volta dopo tanti anni, veramente felice. Sapevo che in quel momento, con il legame d'affetto tra me e Lucy, il mio viaggio nella vita stava ricominciando».

Da allora, quel legame cresce a dismisura diventando talmente forte che nessuno potrebbe osare mai spezzarlo. E' la storia di tanti ciechi o ipovedenti e ho potuto viverla diverse volte in prima persona, avendo insegnato tanti anni fa in un prestigioso istituto per ciechi, dove per molto tempo ho avuto il privilegio di conoscere e seguire tante storie di persone ipovedenti a cui non solo il classico cane guida, ma anche semplicemente un gatto, un canarino, da qualunque quasi «insignificante» animale hanno rivoluzionato la vita.

Ma la storia della donna che perde la vista e ritrova la vita tramite un amico fedele non può finire qui, perché sarebbe una bella storia ma di cronaca ordinaria.

A causa delle sue condizioni, Mary vede il mondo come «una nuvola grigia con sfumature di toni più chiari e più scuri» che oscura, tra le altre cose, il cucciolone sempre al suo fianco. Ma poche settimane fa la vita di Mary subisce un altro cambiamento grazie alla nuova tecnologia. Un oculista americano le propone di provare degli occhiali elettronici che proiettano immagini da una fotocamera frontale su uno schermo interno, ottimizzando l'immagine e rendendola percepibile.

All'inizio era riluttante, temendo che quelle lenti miracolose non avrebbero funzionato ma, con Lucy al suo fianco, decise di provarli.

Per quanto sfumata la prima immagine che vede attraverso gli occhiali è quella di Lucy. E questa volta, la vista di Mary non è offuscata da una malattia, ma da un torrente senza fine di lacrime.

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