In prima media aggredisce l'insegnante

L'episodio nel Piacentino: la donna è stata colpita più volte al braccio. Sospeso il ragazzo

In prima media aggredisce l'insegnante

Andrea Cuomo

L'ha colpita, colpita, ancora colpita sul braccio malato. Fino a mandarla in ospedale. Lui è un ragazzino di prima media di una scuola in provincia di Piacenza. Lei la sua professoressa, che ha riportato lesioni lievi, refertate in sette giorni. Tutto è avvenuto in classe, in una scuola della Val Nure, a Ponte dell'Olio. Lo studente, considerato un soggetto decisamente difficile, capace di inventarsi un rudimentale strumento con cui procurava la scossa ai compagni e aduso a far esplodere dei petardi nel doposcuola, di pomeriggio, è stato sospeso con obbligo di frequenza. Il ragazzino ha meno di 14 anni e non è quindi perseguibile penalmente ma sulla vicenda la scuola ha presentato una denuncia per infortunio sul lavoro e ha anche allertato i servizi sociali. La dirigente scolastica ha anche fatto sapere di avere attivato tutte le azioni di sostegno possibili nei confronti degli altri bambini della classe, per evitare che «un soggetto di questo tipo possa diventare un leader negativo per tutti i compagni». Il sindacato Gilda di Piacenza e Parma invoca che siano i genitori a rispondere verso terzi dei danni prodotti dal figlio.

L'episodio risale allo scorso 30 gennaio ma è stato raccontato solo ieri dal quotidiano La Libertà della città emiliana, in seguito al fiorire di episodi simili in diverse zone dell'Italia. Episodi che fanno trasparire una vera e propria emergenza disciplina nelle scuole italiane, dove l'autorità degli insegnanti è sempre più messa in discussione da ragazzini evidentemente convinti di poter fare impunemente quello che vogliono, a ciò probabilmente in molti casi incoraggiati dall'ignavia dei genitori, pronti a giustificare i propri rampolli per qualsiasi performance e a compierne a loro volta qualcuna.

Gli episodi più gravi nelle ultime settimane si sono verificati a Santa Maria a Vico, nel Casertano, e a Foggia. Qui sabato scorso il papà di uno studente della scuola media Murialdo si è presentato all'ingresso degli studenti e, dopo aver dribblato i controlli dei collaboratori scolastici, ha aggredito il professore Pasquale Diana colpevole, a suo dire, di avere rimproverato il giorno prima il figlio. L'uomo, senza nemmeno cercare un confronto con l'insegnante, ha colpito il prof con pugni all'addome e al volto, e questi ha riportato una prognosi di 30 giorni. Il genitore, a cui il figlio aveva raccontato di essere stato picchiato dall'insegnante, che invece lo aveva rimproverato perché stava spintonando alcune compagne rischiando di farle cadere, è stato denunciato.

A Santa Maria a Vico invece uno studente diciassettenne di quarta dell'istituto tecnico commerciale Bachelet-Majorana qualche giorno prima aveva ferito al volto con un coltello la professoressa che voleva interrogarlo

per consentirgli di rimediare a una precedente insufficienza. In questo caso il ragazzo, perseguibile, è stato fermato mentre la professoressa, di 58 anni, ha subito l'applicazione dei diversi punti per ricucire la ferita.

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