La Meloni intanto pensa al Def: dalla tassa al 15% agli asili aperti. Ecco i suggerimenti al premier

Oggi nelle piazze i gazebo di "Subito lavoro per gli italiani". Allarme Fdi per le acque territoriali: "Non svendiamo le coste"

La Meloni intanto pensa al Def: dalla tassa al 15% agli asili aperti. Ecco i suggerimenti al premier

Roma - Questa mattina alle 12 il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni sarà a Roma, al gazebo allestito da Fratelli d'Italia in viale Europa (angolo via Pasteur) per partecipare all'iniziativa organizzata in tutta Italia «Subito lavoro per gli italiani» e sottoscrivere le sei proposte di Fdi per il prossimo Documento di programmazione economica e finanziaria che il governo in carica dovrà presentare entro il prossimo 10 aprile. Ecco i suggerimenti che Fratelli d'Italia avanza al gabinetto Gentiloni: innanzitutto una tassa unica al 15% su quanto dichiarato in più rispetto al 2017; nessun limite all'uso del contante; dimezzamento dei costi di accoglienza dei richiedenti asilo e raddoppio del fondo per i rimpatri; asili nido gratis e aperti fino a tardi anche d'estate; raddoppio delle pensioni di invalidità: da 270 euro a 540 euro; e per ultimo (ma solo della lista) destinare il 50% dei beni e delle risorse sottratti alla mafia alle forze dell'ordine e alla sicurezza.

La Meloni, come d'altronde anche gli altri attori della scena politica (da Di Maio a Berlusconi, da Salvini a Martina) sanno perfettamente che il governo che deve presentare alla Camera il Def non ha più una maggioranza solida (e collaudata) a sostenerlo. È giocoforza, quindi, che Gentiloni prepari un Def che per quanto «impostato» dalla regia severissima e rigida di Bruxelles, assecondi almeno in parte coloro che questo Def dovranno votare dai banchi del nuovo Parlamento.

A ben guardare, insomma, la partita del Def è tutt'altro che secondaria rispetto alla scelta dei prossimi presidenti dei due rami del Parlamento. Il Def segna in buona sostanza l'indirizzo un banco di prova per una maggioranza possibile. Prima ancora della scelta del futuro governo. Tra le voci che si rincorrono in queste ore c'è anche quella che vuole il testo proposto da Gentiloni privo di misure choc e soprattutto in piena discontinuità rispetto alla politica economica imposta dall'ultima maggioranza.

La Meloni, però, non intende soltanto avanzare suggerimenti per il Def. Ieri, sulla sua pagina Facebook, ha pubblicato un monito molto duro sempre all'indirizzo dell'inquilino di Palazzo Chigi. «Il governo sta tentando con un ultimo ignobile colpo di coda di regalare alla Francia parte delle nostre acque territoriali - scrive la Meloni - e con queste alcuni ricchissimi giacimenti di petrolio scoperti al largo della Sardegna. È la conseguenza di un folle trattato firmato da Gentiloni nel 2015 quando era ministro degli Esteri e che Fratelli d'Italia aveva contestato anche all'epoca. Un accordo senza senso che penalizza l'Italia e le cui motivazioni sono incomprensibili». «Gentiloni - aggiunge- non si azzardi a questa operazione e blocchi prima del 25 marzo, come previsto dal Trattato di Caen, la cessione delle nostre acque territoriali.

Fratelli d'Italia non farà sconti su questa operazione dai contorni torbidi, chiediamo l'immediato intervento del presidente della Repubblica Mattarella e annunciamo fin da ora azioni durissime in ogni sede. Non permetteremo che venga regalata l'Italia». PB

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