Roma. Il governo giallo-verde ha un amico in più. Fratelli d'Italia ha infatti annunciato che appoggerà l'esecutivo pur di uscire dalla palude in cui questa crisi sta portando il Paese. Resta da capire se il gesto di apertura mostrato da Giorgia Meloni («C'è la disponibilità di Fratelli d'Italia a dare una mano») sia per convincere Mattarella oppure Matteo Salvini. Il dubbio sorge spontaneo dal momento che più si prospetta facile la strada verso un secondo incarico a un esponente dell'alleanza giallo-verde più non si capiscono gli irrigidimenti di Salvini sul nome del professor Savona. D'altronde gli stessi esponenti del Carroccio hanno mostrato ampia considerazione nei confronti del progetto politico di Fratelli d'Italia circa la raccolta di firme per portare avanti la campagna in favore dell'elezione diretta del Capo dello Stato. Le ultime mosse quirinalizie avevano addirittura fatto pensare all'idea dell'impeachment. Ora invece, a un passo dal traguardo, si pensa a una maniera affatto diversa per colpire al cuore il Colle mattarelliano.
Un'altra apertura leghista l'ha mostrata Salvini che ha ripetuto che il governo può partire soltanto con un contratto avallato dagli italiani nelle piazze e con una squadra completa nella quale trovi posto anche Giorgia Meloni. Cui si aggiunge anche il placet di una rappresentante grillina di primo piano come Paola Taverna («Appoggio di FdI? Nulla in contrario»). Insomma tante dimostrazioni di stima non riescono però a nascondere la riluttanza leghista. I beninformati assicurano che l'idea di Salvini di cooptare la Meloni venga dalla necessità di forzare la mano a Di Maio che ha già chiesto un passo indietro al professor Savona. Resta il fatto che l'uscita della Meloni («siamo disponibili per patriottismo e senso di responsabilità») è stata preventivamente concordata proprio con i vertici del Movimento grillino e con quelli della Lega.
Dopo 86 giorni, quindi, si ritorna quasi al punto di partenza. Con la Meloni intenta prima a tessere e ricucire le file del centro-destra pur di dare un governo al Paese, e ora, per lo stesso motivo, disposta a votare un governo (e un programma) che non sposa appieno gli interessi e gli obiettivi di Fratelli d'Italia. Il motivo di questo cambio di passo lo spiega Ignazio La Russa.
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