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Meloni soddisfatta: "Il patto con M5s solo per le Camere"

Meloni soddisfatta: "Il patto con M5s solo per le Camere"

Roma La pazienza è donna, ma anche la perseveranza lo è. Due doti che, all'indomani dell'accordo raggiunto dai leader della coalizione di centrodestra per la scelta dei nuovi presidenti delle Camere, vanno riconosciute a Giorgia Meloni. È la leader di Fratelli d'Italia ad aver chiesto con insistenza l'incontro che ieri mattina ha fatto tornare il sereno sopra Palazzo Grazioli. Venerdì sera aveva chiesto un vertice, l'ennesimo. Per ritrovare compattezza, dicono i suoi. Per non morire, dicono gli osservatori più maliziosi, visto che lo strappo di Salvini avrebbe potuto significare la «morte cerebrale» del centrodestra. Almeno a livello parlamentare. Quella riunione auspicata ma soprattutto chiesta a gran voce c'è stata. Ieri mattina alle 9 la Meloni ha varcato il portone di Palazzo Grazioli scortata da Ignazio La Russa. Ne sono usciti poco più di un'ora dopo. All'indirizzo di quanti, cronisti e fotografi, assediavano il portone di Palazzo Grazioli la Meloni ha sfoggiato il suo sorriso più pieno, mentre La Russa, a scanso di equivoci, ha modellato le dita nel classico segno di vittoria «coniato» da Churchill.

La prima partita è stata chiusa. Seguendo, tra l'altro, pedissequamente gli auspici della Meloni stessa. Un rappresentante del centrodestra al Senato e un grillino alla Camera («per rispettare il voto popolare, visto che loro sono la prima forza parlamentare»). Un criterio, come è andata avanti a ripetere fino a venerdì notte, sul quale la coalizione si era già accordata. «Abbiamo fatto tutti un passo indietro - si legge in una nota della stessa Meloni diffusa dopo la proclamazione dei nuovi presidenti di Camera e Senato - per farne tutti uno in avanti». Adesso, infatti, si apre la seconda partita. Quella per la formazione del prossimo esecutivo. In questo caso, spiegano i vertici di Fratelli d'Italia, la coalizione deve arrivare coesa alle consultazioni del Quirinale. L'accordo con i Cinque Stelle si è chiuso ieri. Definitivamente. «Noi - spiega la stessa Meloni - continuiamo a lavorare per un governo di centrodestra, che faccia cose di centrodestra.

E da questo punto di vista il Movimento Cinque Stelle, esattamente come il Partito Democratico, non può rappresentare una garanzia».

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