La Merkel diventa un verbo: vuol dire "non decidere"

La cancelliera Angela Merkel diventa un verbo. "Merkeln" significa: "essere incapace di prendere decisioni o esprimere opinioni nette"

La Merkel diventa un verbo: vuol dire "non decidere"

La cancelliera Angela Merkel diventa un verbo. «Merkeln» significa: «essere incapace di prendere decisioni o esprimere opinioni nette; descrive una persona che temporeggia senza mai agire». Evidentemente in Germania hanno una percezione della Merkel molto diversa dalla nostra... «Merkeln» potrebbe addirittura entrare in un dizionario della lingua tedesca, edito da Langenscheidt, come neologismo. Il responso arriverà il 31 ottobre, quando finirà il sondaggio on line dell'editore sulle parole giovanili del 2015 (per ora non c'è gara, domina proprio «Merkeln»). E se il mondo della politica e dell'informazione italiana diventasse fonte di neologismi? Proviamo a immaginare, partendo da Matteo Renzi.

RENZARE Consiste nel vantarsi in continuazione di aver realizzato riforme che non esistono, quando va bene. Quando va male, consiste nel vantarsi in continuazione di aver realizzato riforme che esistono, ma non hanno prodotto alcun risultato se non un incremento vertiginoso della retorica. Hai fatto la riforma del lavoro, ma la disoccupazione giovanile aumenta e la produzione diminuisce? Niente, il giorno dopo annunci la «rivoluzione» in Rai. Fai una figura di palta nominando il cda della Rai? Nessun problema, il giorno dopo annunci uno «storico» taglio delle tasse. E così via.

LECCARE(NZARE) Nuova forma di giornalismo consistente nel sostenere che Renzi ha sempre ragione, col decisivo argomento che chi si lamenta è un vecchio rimbambito. Praticato anche da giornalisti di destra, quelli che coltivano altissimi ideali come essere assunti a R2, l'autorevole inserto di Repubblica dedicato al tempo libero.

BERSANEGGIARE Descrive il tipico atteggiamento della sinistra Pd che riesce a favorire costantemente il proprio avversario politico. Quando l'elettore vede qualcuno «bersaneggiare», cioè aggrapparsi con le unghie a un passato tra l'altro orrendo, inizia a rivalutare perfino Matteo Renzi. Il massimo esponente di questa mentalità, Pier Luigi Bersani, riesce a non farsi votare dai suoi concittadini di Bettola, provincia di Piacenza. Peccato perché, senza ironia, Bersani è nettamente il più bravo. Figuriamoci gli altri.

DESTREGGIARSI Questo verbo esisteva già, ma ha assunto nel tempo un nuovo significato. Ora indica il disperato tentativo di far credere ai cittadini che la destra ancora esista.

LANDINEGGIARE Deriva dall'incredibile talento del sindacalista Maurizio Landini. Talento nel contrattare condizioni favorevoli per i lavoratori? Ma cosa andate a pensare. «Landineggiare» significa essere ospite in un talk show, infuriarsi per principio dopo cinque secondi, passare metà del tempo a discutere se sia lecito interrompere o meno gli altri ospiti e l'altra metà a pronunciare un monologo torrenziale a volume da concerto negli stadi (mentre gli altri ospiti cercano inutilmente di interrompere).

TALKEGGIARE Il verbo deriva dall'osservazione dei talk show, una singolare forma di intrattenimento televisivo credibile come il wrestling, ma spacciata per informazione. Descrive l'attività di battibeccare inutilmente per due-tre ore su argomenti ignoti a quasi tutti i partecipanti alla discussione, di solito opinionisti di vaglia e politici di rango. I litigi con i parenti durante il pranzo di Natale al confronto sono un piacere inestimabile e un'esperienza formativa.

NICHIVENDOLARE Coniato per descrivere i discorsi (meglio: le «narrazioni») di Nichi Vendola. Per capirne la portata letteraria e comunicativa, è fondamentale la raccolta di perle Nichi ma che stai a di' pubblicata dal Foglio negli anni passati. Un esempio memorabile: «Io credo che dobbiamo avere il coraggio di nominare la notte e di costruire collettivamente l'attesa dell'alba». Il conte Mascetti (Ugo Tognazzi in Amici miei ) non l'avrebbe detto meglio.

SLIBERALIZZARE Illustra la caratteristica fondamentale di qualsiasi governo italiano. Quale primo ministro non ha detto di voler tagliare gli sprechi, contenere la spesa pubblica, ridurre la burocrazia? Nessuno. Quale primo ministro non ha ottenuto il risultato opposto? Nessuno.

INSALVINARE Insultare, con riferimento all'abitudine dei commentatori di sinistra, soliti prendere a pesci in faccia il leader della Lega Matteo Salvini per via delle sue idee sull'immigrazione.

Inutile chiedere spiegazioni all'opinionista medio, che non sente la necessità di argomentare. «Perché insalvinare Salvini?» «Perché è xenofobo». «Perché»? «Perché è razzista». «Perché»? «Perché è fascista». Ma perché? Non si sa.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica