Migliorano le condizioni di Salman Rushdie. "È sveglio e ora risponde agli investigatori"

L'Iran: "Solo colpa sua e delle sue idee". La Casa Bianca: "Parole ripugnanti"

Migliorano le condizioni di Salman Rushdie. "È sveglio e ora risponde agli investigatori"

Continuano a migliorare le condizioni di Salman Rushdie dopo l'aggressione con coltello subita a New York. Secondo quanto riferito da un agente di polizia alla Cnn, lo scrittore è ora in grado di parlare «in modo articolato» con gli investigatori. Non è ancora stato reso noto il movente dell'aggressione da parte del 24enne del New Jersey, originario del Libano, Hadi Matar.

«Sollevata che Salman Rushdie stia uscendo dall'incubo di venerdì». È il commento su Twitter di Padma Lakshmi, ex moglie dello scrittore accoltellato prima di un intervento a un festival letterario.

«Preoccupata e senza parole - ha aggiunto - posso finalmente respirare. Ora spero in una veloce guarigione». Ricoverato all'Hamot Hospital di Erie, in Pennsylvania, Rushdie, 75 anni, da sabato sera non deve più respirare con il ventilatore e ha potuto parlare.

Intanto continua la polemica a distanza tra Usa e Iran. Unico nell'amministrazione Biden finora, il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha esplicitamente accusato l'Iran di aver quantomeno ispirato l'attacco a Salman Rushdie. «Le istituzioni iraniane hanno incitato alla violenza contro lo scrittore per anni e i media statali in questi giorni hanno esultato per l'attentato contro di lui. Tutto questo è spregevole», dichiara Blinken in una nota diffusa dal Dipartimento di Stato. Ma l'Iran nega «categoricamente» qualsiasi legame con l'aggressore.

La Casa Bianca ha condannato «l'orribile attacco» avvenuto su suolo americano e ha fatto sapere che prega per Rushdie. Nessuna informazione ufficiale sul movente dell'attacco ma l'aggressore, un 24ennne nato in New Jersey da genitori libanesi, sembra essere vicino all'estremismo sciita e ai pasdaran iraniani.

Anche il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, ha definito «ripugnanti» le dichiarazioni del portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Naser Kanani, secondo il quale Salman Rushdie deve incolpare solo se stesso per l'attentato all'arma bianca che ha subito. «Incolpare di questo attacco la vittima, Salman Rushdie, è qualcosa di deplorevole», ha detto Price in conferenza stampa, «è ripugnante, lo condanniamo».

Il funzionario statunitense ha ricordato che l'Iran ha giocato un «ruolo centrale» nelle minacce che ha subito lo scrittore indiano in seguito alla pubblicazione dei «Versetti satanici» e ha definito «assolutamente scandaloso» il «gongolare» di alcuni settori della politica e della società iraniane per l'accoltellamento di Rushdie.

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