Ministra degli Esteri a nozze: Putin è ospite al matrimonio

Ministra degli Esteri a nozze: Putin è ospite al matrimonio

Cosa ci fa Vladimir Putin al matrimonio della ministra degli Esteri austriaca? Perché il presidente della Russia si scomoda per partecipare oggi, in una sperduta località di campagna della regione sudorientale austriaca della Stiria, alle nozze di Karin Kneissl con un oscuro imprenditore? Facendo oltretutto un'apposita deviazione dal suo itinerario aereo che lo porterà a Berlino in visita alla cancelliera tedesca Angela Merkel?

Sono in molti a chiederselo, anche se la risposta sembra in realtà piuttosto ovvia. La Kneissl è una figura di punta del partito nazionalista di destra Fpoe, che partecipa al governo guidato dal giovane cancelliere conservatore Sebastian Kurz. La Russia di Putin offre aperto sostegno in Europa - per tacere del caso molto particolare degli Stati Uniti - a movimenti politici antisistema e ostili all'Unione Europea, che il Cremlino ha tutto l'interesse a indebolire e, possibilmente, a smembrare. Ecco dunque che la presenza del numero uno di Mosca al matrimonio del ministro degli Esteri di un Paese dove uno di questi movimenti è andato al potere assume un chiaro significato.

Con Kurz cancelliere (che ha già incontrato Putin due mesi fa), l'Austria ha assunto posizioni molto gradite in Russia. Titolare della presidenza semestrale di turno della Ue, Vienna non solo sostiene le politiche del «gruppo di Visegrad», il rassemblement dei quattro Paesi ex comunisti mitteleuropei che rifiutano di partecipare alla ripartizione degli immigrati africani e mediorientali, ma è anche tra i pochi Paesi europei che non hanno espulso diplomatici di Mosca dopo l'avvelenamento con il gas nervino della ex spia russa Sergej Skripal in Inghilterra.

Intanto l'Ucraina - Paese che ha subito l'annessione illegale della Crimea da parte di Mosca - ha già reagito molto negativamente alla notizia.

«Se inviti Vladimir Putin al tuo matrimonio, non sei più neutrale. D'ora in poi l'Austria non può più essere un mediatore per l'Ucraina. Punto», ha twittato la presidente della commissione Esteri del parlamento di Kiev, Hanna Hopko.

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