Due pesi e due misure: è il capo d'accusa sventolato in faccia a Matteo Renzi dalla minoranza democratica. Tema del contendere: le dimissioni di Maurizio Lupi.
Se da un lato il premier mantiene il silenzio e si auspica che il ministro dei Trasporti faccia spontaneamente un passo indietro, dall'altro lato ci sono diversi esponenti del Pd che vogliono che sia lo stesso premier a fare un passo avanti. Come avvenne per la Cancellieri. "Quando era segretario del Pd con Letta premier, fu lui a chiedere le dimissioni della Cancellieri per un motivo di opportunità politica", precisa Miguel Gotor.
Gli fa eco Pippo Civati: "Matteo Renzi individuò nelle ragioni di opportunità politiche e istituzionali le motivazioni delle dimissioni di una ministra del governo Letta. Chissà se il ragionamento - per una volta preciso e pienamente convidisibile - varrà anche per il ministro Lupi".
"La politica ha le sue regole. A volte, per le dimissioni è sufficiente una responsabilità oggettiva", dice il presidente dei senatori Pd Luigi Zanda, in un’intervista al Messaggero. E al giornalista che gli ricorda il caso Cancellieri, risponde: "Concordo.
Da parte nostra c’è una sollecitazione molto forte alla chiarezza e alla trasparenza. Abbiamo chiesto al ministro Lupi di riferire subito in Parlamento, una richiesta che viene sia dal nostro gruppo che dall’opposizione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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