Morti per amianto alla Olivetti De Benedetti rinviato a giudizio

L'ex patron alla sbarra insieme ad altri sedici manager tra cui Passera e il fratello Carlo L'accusa è di omicidio colposo: «Sapeva e non ha fatto nulla». Il legale: «Chiarirà in aula»

Milano«L'Olivetti ha sempre prestato la massima attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori», fa sapere ieri Carlo De Benedetti, dopo che il giudice lo ha rinviato a giudizio per avere ucciso dieci operai e impiegati dell'azienda di Ivrea, lasciandoli esposti all'amianto. È una affermazione forte, quella dell'Ingegnere. Perché contrasta con le prove che la Procura di Ivrea ha raccolto contro di lui nel corso di una lunga e meticolosa indagine, e che ieri convincono il giudice preliminare a mandarlo a processo insieme ad altri sedici vecchi amministratori e manager della gloriosa azienda piemontese. Sapevano, e non hanno fatto nulla per impedire: questo c'è scritto negli atti d'accusa a carico degli imputati. E questo hanno sempre detto i familiari delle vittime: di impiegate come Maria Giuditta Bretto, o di operai come Marcello Costanza, stroncati dal mesotelioma pleurico contratto in fabbrica. Mai, né durante la malattia né durante l'inchiesta, De Benedetti e gli altri del board hanno versato un euro di risarcimento alle famiglie. Che per questo si costituiranno parte civile contro di loro il prossimo 27 novembre, quando in tribunale a Ivrea inizierà il processo per omicidio colposo plurimo.

Il giudice preliminare Cecilia Marino non ha messo tutti nel mucchio, mandando a processo chiunque sedesse negli organismi dirigenti di Olivetti negli anni in cui l'amianto faceva strage. Per undici imputati che la Procura aveva proposto per il rinvio a giudizio il giudice dispone l'archiviazione, perché nulla li colloca nella catena di comando che portava la responsabilità della sicurezza sul lavoro: escono così di scena, tra gli altri, i due figli dell'Ingegnere, Marco e Rodolfo De Benedetti, che erano stati un paio d'anni nel Consiglio d'amministrazione. A giudizio invece Corrado Passera e Roberto Colaninno, che nei vertici della società erano rimasti più a lungo e con ruoli operativi (anche se a Colaninno non vengono contestati omicidi ma un solo caso di lesioni). E sotto processo finisce lui, Carlo De Benedetti, «nella qualità di amministratore delegato e presidente del Consiglio di amministrazione dal 26.4.1978 al 4.7.1996 e in tale ultima qualità fino al 3.9.1996», si legge nel capo di imputazione. Diciotto anni, un periodo troppo lungo perché De Benedetti non sapesse nulla, e nulla potesse fare per proteggere chi lavorava per lui. Stessa accusa per suo fratello Franco De Benedetti, nei vertici aziendali dal 1978 al 1993.

«Non è un problema di responsabilità oggettiva - aveva spiegato al momento della chiusura delle indagini il procuratore di Ivrea Giuseppe Ferrando - ma di comportamenti e omissioni precisi e determinati». De Benedetti non ha mai chiesto di essere interrogato, limitandosi a augurarsi in un comunicato che «possano essere chiariti i singoli ruoli e le specifiche funzioni svolte all'interno dell'articolato assetto dell'Olivetti»: io ero troppo in alto, cioè, per occuparmi concretamente di quanto accadeva nei reparti. Ma nella consistente mole di elementi (ventimila pagine) raccolti dai pm Lorenzo Boscagli e Laura Longo, e che ieri portano al rinvio a giudizio dell'Ingegnere, ci sono documenti che per i pm dimostrano come la linea operativa arrivasse direttamente fino a lui. Tra questi, il provvedimento a firma «Carlo De Benedetti» che il 25 settembre 1981 nomina a capo del servizio centrale di sorveglianza Silvio Preve, oggi anche lui accusato di omicidio.

E il servizio «ecologia e processi», da cui dipendevano gli interventi di sicurezza, era inserito fin dal 1972 nella Direzione generale impianti, che «opera alle dirette dipendenze del presidente e dell'amministratore delegato»: ovvero, per diciotto anni, di Carlo De Benedetti. «Chiariremo in dibattimento le responsabilità di questa vicenda», fa sapere ieri il legale dell'Ingegnere, Tomaso Pisapia.

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