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"Il Movimento non esisteva più da tempo"

Il senatore ha seguito il Di Maio: "Siamo 11. Epilogo con le ultime uscite di Grillo"

"Il Movimento non esisteva più da tempo"

Il dado è tratto. La scissione è servita. Luigi di Maio molla il M5s e fonda un gruppo parlamentare autonomo «Insieme per il futuro». Dovrebbero essere una sessantina tra Camera e Senato i parlamentari che aderiranno al progetto dimaiano. Vincenzo Presutto è uno di loro. «Al Senato - conferma in un'intervista al Giornale siamo in undici». Delusi da Grillo? «Le sue uscite hanno determinato l'epilogo di oggi», spiega il senatore. E poi ammette: «Il M5S non esiste più».

Senatore oggi si certifica la fine del M5S?

«Il M5s oggi esiste solo come forma associativa e giuridica. Dal punto di vista politico non esiste più da tempo. Il M5s di Fico, Di Maio e Di Battista è morto e sepolto da tempo. Quel Movimento che abbiamo conosciuto negli anni non esiste più. Non esistono più i suoi valori e le sue idee».

E Conte?

«Con Giuseppe Conte non si guarda al futuro».

Insieme per il futuro è semplicemente un gruppo parlamentare nato per puntellare la maggioranza Draghi?

«La priorità oggi è mettere in sicurezza il governo Draghi. Dopo due anni di pandemia e un conflitto militare in Europa non possiamo permetterci passi falsi. Dobbiamo essere compatti al fianco del governo e dare forza al presidente del Consiglio in Europa. Non possiamo permetterci un governo debole ai vertici europei. Non possiamo permetterci continue fibrillazioni».

E dunque Conte vuole mettere in discussione questa unità e compattezza del governo?

«Conte poneva continuamente questioni. Alcune pure condivisibili. Ma il momento ci obbliga a un forte senso di responsabilità. Non potevano andare avanti con i distinguo. Non potevamo aprire il fianco alla propaganda russa».

È ipotizzabile che ora dopo la scissione, il M5s passi all'appoggio esterno?

«Questo va chiesto a Conte. Il M5S non ha i numeri per far cascare il governo. Però ripeto: non potevamo permetterci un'Italia debole seduta ai negoziati di pace».

Veniamo ai vostri numeri. Quanti siete?

«Al Senato siamo 11. È un dato certo. Alla Camera penso una cinquantina. Posso dirle che formeremo un gruppo parlamentare con circa 60 parlamentari. Posso confermarle solo il dato del Senato: 11».

Il regolamento vi impedisce di formare un gruppo autonomo.

«Il numero minimo è 10. Ci siamo. C'è l'ostacolo del simbolo. Posso confermarle che anche questo ostacolo sarà superato. Però ora non è il momento di concentrarci su questi aspetti tecnici».

E su cosa?

«Sul conflitto. Dobbiamo far sentire al governo il pieno sostegno».

E sui territori come siete messi?

«C'è grande entusiasmo».

Ecco, il progetto. Sarete una lista elettorale?

«No, vogliamo essere un movimento trasversale senza barriere ideologiche».

Un partito draghiano?

«No comment».

Ha sentito negli ultimi giorni il ministro di Maio?

«Si certo, molte volte».

E' deluso da Grillo?

«Luigi aveva un rapporto profondo con Beppe Grillo. Anche io sono legatissimo a Beppe.

Purtroppo le sue ultime uscite hanno determinato l'epilogo di oggi».

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